Da tempo l’esigenza di progetti di co-housing per anziani è emersa anche in Italia e l’esperienza è risultata in crescita.
Ma vediamo cosa si intende per co-housing. Il co-housing è una struttura dove gli anziani vivono insieme, ognuno con la propria camera privata ma con gli spazi comuni da condividere tipo la cucina o il salotto, per farsi compagnia.
Infatti, a oggi, il 70% dei caregiver è rappresentato da figli o parenti della persona e a fronte di grandi spese il sistema delle Rsa riesce a prendere in carico al massimo 19 persone ogni mille abitanti.
Persone di diversa estrazione, ognuna con il suo percorso di vita, decidono di abitare assieme e condividere spazi e momenti sociali.
Vi sono esperienze molto interessanti, nelle quali si registrano alti gradi di soddisfazione.
Oppure a esempi di riqualificazione territoriale, per dar modo ad anziani che vivono con fragilità non disabilitanti di poter contare l’uno sull’altro tanto quanto su operatori specializzati e presenti per lunga parte della giornata.
Inoltre sono numerosi gli studi che attestano come il co-housing porti agli anziani benefici fisici e psicologici: abitare in modo condiviso consente di vivere più felici e più a lungo.
Nel complesso, l’80% degli anziani vive in case inadatte ai propri bisogni, ma solo 6 su 10 non sono disposti a muoversi in abitazioni più adatte. Nei casi di necessità, la coabitazione rappresenta una possibilità concreta per garantire elevati livelli di qualità di vita.