Tra le questioni principali in previsione della prossima Riforma pensioni c’è anche quella relativa al problema dei lavoratori con carriere precarie e discontinue, per questo motivo si starebbe pensando di introdurre il cosiddetto assegno di garanzia per i giovani.
L’assegno di garanziaa sostegno della pensione è rivolto ai lavoratori che sono stati assunti dopo il 1996. Questa categoria di lavoratori è estremamente penalizzata sia perché il calcolo della loro pensione si basa integralmente sul sistema contributivo, sia perché si esclude loro la possibilità di beneficiare dell’integrazione minima.
La misura potrebbe essere una sorta di assegno base calcolato rispetto ai contributi versati e al numero di anni di lavoro. L’obiettivo è di evitare che i precari di oggi in futuro non percepiscano una pensione di gran lunga inferiore rispetto a quella delle altre fasce di popolazione.
Attualmente il 28% dei giovani lavoratori ha una retribuzione lorda inferiore a 20.000 euro, con gli evidenti risvolti negativi sui contributi accumulati negli anni.
La pensione di garanzia dovrebbe prendere in considerazione anche i periodi di disoccupazione attraversati negli ultimi anni dai lavoratori italiani, oltre che a valorizzare i periodi di formazione e quelli in cui la retribuzione mensile era di molto inferiore rispetto alla media degli altri lavoratori
L’assegno di garanzia giovani non sarà di facile attuazione perché ha costi molto elevati.
Per i giovani, le soluzioni più probabili riguardano l’incremento della contribuzione figurativa per i periodi di studio e l’incentivazione della previdenza integrativa.