Dopo l’arte della pizza a Napoli anche il caffè espresso, preparazione tipica italiana che rende la bevanda densa, concentrata e profumata, potrebbe diventare presto patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco. Per avere il prestigioso riconoscimento, il comitato promotore ha iniziato una raccolta firme presso uno storico bar.
Il caffè a Napoli non è una semplice bevanda ma è l’espressione di una vera e propria cultura, un rito e rappresenta il simbolo dell’accoglienza.
Le origini del caffè risalgono al 1700 grazie a Maria Carolina d’Asburgo che sposò Ferdinando IV di Borbone. Proprio lei introdusse a corte l’uso del caffè nonostante si pensava che portasse male a causa del suo colore nero.
Dolce, amaro, corretto o macchiato è il più amato al mondo, ma cosa lo rende così particolare, deciso, intenso e profumato?
Qualcuno attribuisce queste caratteristiche alla tostatura, i chicchi vengono cotti a temperature più alte, altri pensano che l’acqua usata sia di buona qualità e altri ancora attribuiscono il successo alla macchinetta.
Nel 1819 fu inventata la “cuccumella” che portò a una svolta nella preparazione del caffè fatto in casa, abbandonando il sistema turco che prevedeva l’infusione mentre il nuovo sistema era costituito da un doppio filtro per poi passare nel 1900 alla moka così come la conosciamo oggi.
Nella moka il caffè viene inserito in polvere senza essere pressato, si lascia bollire a fuoco lento e prima della totale uscita del caffè si spegne il fuoco per evitare di bruciare la bevanda. La macchinetta, dopo l’utilizzo, non va lavata con saponi o detersivi ma semplicemente con acqua calda.
Esiste perfino una regola vera e propria per gustare il caffè al meglio, esso deve essere servito in una tazzina di porcellana bombata e bollente per rendere più attento il momento della degustazione, prima però bisogna bere un abbondante bicchiere d’acqua per pulire la bocca e il palato rendendo così il momento unico e piacevole ai sensi.
Il caffè ha effetti sia positivi che negativi sul nostro organismo per cui meglio non superare le 3 dosi giornaliere poiché può provocare tachicardia e sbalzi della pressione, ovviamente se bevuto consapevolmente può facilitare la digestione e dona energia, inoltre essendo ricco di antiossidanti neutralizza i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento.
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