Le Green Communities sono comunità locali costituite da territori rurali e di montagna che lavorano per una gestione integrata del patrimonio agriforestale, delle risorse idriche, con una politica comune per lo sviluppo sostenibile.
Sostenibilità è una delle parole-chiave alla base dell’intera architettura economica che reggerà la ripartenza dopo i mesi di crisi segnati dalla pandemia. Un concetto che tiene insieme tanto il sistema finanziario quanto quello ambientale e sociale, da declinare seguendo un processo di transizione verso modelli più in linea con la tutela degli ecosistemi. In questa ottica, il ruolo del territorio, dalle filiere locali fino alle green communities, diventa centrale.
Il Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede uno specifico investimento con lo stanziamento di risorse senza precedenti per costruire un rilancio sostenibile.
In Italia esiste già una legge che riguarda la Strategia nazionale per le green community. Scopo principale della Strategia è quello di potenziare il valore dei territori rurali e di montagna che, in linea con lo sviluppo della green economy, “intendono sfruttare in modo equilibrato le risorse principali di cui dispongono, tra cui in primo luogo acqua, boschi e paesaggio, e aprire un nuovo rapporto sussidiario e di scambio con le comunità urbane e metropolitane”, attraverso l’elaborazione di un piano di sviluppo sostenibile. L’attenzione, dunque, riguarda innanzitutto i territori rurali e di montagna, con ricadute evidenti anche sul tessuto urbano.
In riferimento a campagne e boschi, in particolare, la Strategia nazionale delle green communities che verrà attuata con il Recovery Plan italiano, prevede la gestione integrata e certificata del patrimonio agro-forestale, anche tramite lo scambio dei crediti derivanti dalla cattura dell’anidride carbonica, la gestione della biodiversità e la certificazione della filiera del legno; la gestione integrata e certificata delle risorse idriche; la produzione di energia da fonti rinnovabili locali, quali i microimpianti idroelettrici, le biomasse, il biogas, l’eolico, la cogenerazione e il biometano; lo sviluppo di un turismo sostenibile, capace di valorizzare le produzioni locali; la costruzione e gestione sostenibile del patrimonio edilizio e delle infrastrutture di una montagna moderna; l’efficienza energetica e integrazione intelligente degli impianti e delle reti; lo sviluppo sostenibile delle attività produttive; l’integrazione dei servizi di mobilità; lo sviluppo di un modello di azienda agricola sostenibile che sia anche energeticamente indipendente, attraverso la produzione e l’uso di energia da fonti rinnovabili nei settori elettrico, termico e dei trasporti.