Il debito pubblico non smette di salire. Secondo la Banca d’Italia nella pubblicazione sulla finanza pubblica, nello scorso mese di luglio, il debito delle Amministrazioni pubbliche è aumentato di 29,7 miliardi, pari quindi a 2.725,9 miliardi.
In Economia, si definisce debito pubblico, il debito dello Stato nei confronti di: istituti bancari, individui, imprese, Stati esteri che hanno sottoscritto un credito di Stato, nell’acquisizione di obbligazioni o titoli (in Italia BOT, BTP, CCT, CTZ e altri) destinati a coprire il fabbisogno monetario di cassa statale.
Debito estero e debito interno. Nel primo caso, quando il debito, dello Stato o di privati, è contratto con soggetti economici di stati esteri, si parla di debito estero, nel secondo caso, quando è contratto con soggetti economici interni allo stesso Stato si parla di debito interno: Regioni, Province, Comuni, Stati federati ed Enti pubblici vari, possono emettere titoli di credito rappresentativi del proprio debito, con circolazione dei titoli sia interna che estera. Il debito pubblico può essere dunque suddiviso in debito pubblico dell’amministrazione centrale e debito pubblico dell’amministrazione periferica (enti territoriali e enti locali).
La presenza di un debito nei conti pubblici impone da parte dello Stato e/o degli enti pubblici locali e territoriali, oltre alla sua copertura finanziaria nei tempi e modalità di scadenza prestabilite dai titoli stessi compresi gli interessi costituendo di fatto una delle voci di spesa pubblica, la necessità di tenere sotto controllo il debito pubblico per non cadere nella insolvenza sovrana ovvero nel fallimento dello stesso, tipicamente:
- ricorrendo nel breve periodo a politiche di risanamento dei conti pubblici all’interno di politiche di bilancio pubbliche restrittive o di rigore (es. austerità) con abbattimento del deficit pubblico o creazione di avanzo primario, (ad es. tramite aumento delle entrate con aumento delle imposte e/o recupero dell’evasione fiscale) oppure riduzione della spesa pubblica (es. spending review);
- ricorrendo nel medio-lungo periodo a politiche di bilancio di tipo espansivo (ad es. immissione di liquidità o deficit spending) stimolando la crescita economica e relativo PIL con aumento del relativo gettito fiscale.
Si può concludere dicendo che il peso del debito pubblico gravante su ogni italiano è peggiorato.
Secondo l’analisi aggiornata, infatti, un indebitamento così elevato vale 104.000 euro per ogni famiglia e la cifra record di 46.000 euro per ogni cittadino.