La dispersione scolastica in Italia si attesta al 12,7% uno dei più alti in Europa.
Diffuso fra i giovani tra i 15 e i 29 anni di età, questo fenomeno colpisce in particolar modo i Neet (giovani che non studiano né lavorano) nella misura del 23,1% della popolazione.
Le cause principali della dispersione scolastica includono l’ansia da prestazione, lo scarso interesse delle famiglie, le relazioni conflittuali tra studenti e docenti e il disagio socio-economico.
Le regioni con i tassi più alti di dispersione scolastica sono generalmente quelle del Sud e delle isole, come la Calabria, la Sicilia e il Mezzogiorno in generale. Al contrario, le regioni del Nord e del Centro Italia tendono ad avere tassi più bassi.
Il disinteresse dei genitori può avere un impatto significativo sulla dispersione scolastica. Quando i genitori non sono coinvolti nell’istruzione dei loro figli, i giovani possono sentire una mancanza di supporto e motivazione a proseguire gli studi.
Il coinvolgimento familiare è cruciale per il successo scolastico, in quanto può offrire sostegno emotivo, aiuto con i compiti e un ambiente che valorizza l’istruzione. I programmi di sensibilizzazione puntano proprio a coinvolgere maggiormente le famiglie per contrastare questo fenomeno.
Molti ragazzi che abbandonano la scuola, spesso si dedicano ad altre attività come il lavoro, purtroppo anche in condizioni precarie e senza adeguati diritti. Altri possono essere coinvolti in attività illegali o marginali, mentre alcuni si lasciano andare a uno stile di vita sedentario spesso davanti a videogiochi o sui social media.
Ci sono anche casi di giovani che, invece di andare a scuola, aiutano le proprie famiglie in attività lavorative domestiche o agricole. Il disinteresse scolastico può derivare dalla mancanza di opportunità percepite, fattori socioeconomici e ambientali, o mancanza di supporto familiare ed educativo.
Si auspica che la scuola diventi uno dei più importanti investimenti del governo, che sia un ponte tra le famiglie e il sociale, un istituto che abbia le stesse prerogative di un centro culturale con laboratori, biblioteche, palestre, mense e spazi per scambiarsi idee e progetti.
Un istituto che renda la vita degli studenti appagante e ricca di scoperte, socialità, studio e formazione.