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DONNE E PENSIONI: L’ASSEGNO E’ INFERIORE AL 30%

Mag 29, 2023

L’assegno di pensione delle donne è inferiore a quello degli uomini.

Disparità di genere quindi, non solo al lavoro, ma anche dopo. La differenza retributiva è dovuta dal fatto che la maggior parte delle donne, guadagna meno, lavora in modo discontinuo ed ha poche possibilità di fare carriera, quindi di avanzamento di livello e conseguente aumento di stipendio.

Le donne pensionate sono numericamente più degli uomini ma percepiscono meno soldi. Questo è quello che emerge dalla lettura dati Inps sui flussi di pensione al 2022.

Sono state in totale 779.791 le nuove pensioni con decorrenza nell’anno 2022, per un importo medio mensile di 1.153 euro: prevalgono per numero le pensioni femminili, 437.596 contro le 342.195 maschili, ma a fronte di un importo medio mensile più basso, 976 euro contro i 1.381 euro degli uomini.

Nel 2022 sono state 8.833 le donne che si sono avvalse della misura prima dei 59 anni d’età con assegni per quasi la metà inferiori a 500 euro.

I problemi sul mercato del lavoro si ritrovano poi nella pensione

Secondo i dati analizzati dalla Commissione europea:

  • le donne hanno meno possibilità di ottenere un lavoro rispetto agli uomini;
  • le donne lavorano meno ore e/o anni rispetto agli uomini;
  • le donne ricevono in media salari più bassi rispetto agli uomini.

Queste circostanze sono strettamente unite al mercato del lavoro, ed evidenziano come la disuguaglianza di genere abbia ripercussioni sia durante la vita lavorativa delle donne sia durante la quiescenza.

Secondo i dati della Banca d’Italia, eliminare il gender pay gap farebbe aumentare il PIL del 7%.