Varietà
Le principali varietà di corbezzolo sono l’Arbutus unedo (il più comune), l’Arbutus unedo “Atlantic” e l’Arbutus unedo.
Quando si trova al supermercato e in cucina
I frutti maturi si raccolgono in autunno – tra ottobre e dicembre – quando hanno raggiunto la tipica colorazione rosso intenso.
Com’è la pianta?
Il corbezzolo è un arbusto di origine europea appartenente alla famiglia delle Ericaceae e spesso utilizzato in giardino come pianta ornamentale, molto longevo può vivere fino a diversi secoli. È una pianta bellissima capace di produrre frutti dal sapore particolare e ricercato e di dare brio agli spazi verdi con giochi di colore che durano tutto l’anno. Originaria del Mediterraneo, ma molto diffusa anche in Irlanda e in Francia.
Il suo fogliame persistente dalle tonalità verde opaco fa da sfondo a fiori di color bianco e a bacche di un rosso acceso a maturazione avvenuta. Fiori e frutti che si mostrano in contemporanea dato che l’autunno coincide sia con il periodo di fioritura che con quello di maturazione delle corbezzole nate dai fiori dell’anno precedente.
Dove cresce?
Il corbezzolo è una pianta che cresce un po’ in tutta la Penisola. Preferisce terreni tendenzialmente acidi, con una buona dotazione di sostanza organica, ben drenati ma freschi.
Ama esposizioni soleggiate e resiste molto bene al freddo anche se negli ambienti più rigidi è meglio proteggerlo durante l’inverno, specie se si tratta di piante giovani (fino al terzo anno di età).
Com’è il frutto?
Il frutto del corbezzolo è una bacca tonda di color rosso acceso che presenza delle escrescenze in tutta la superficie esterna. Il frutto del corbezzolo si tinge di un colore diverso a seconda della fase di maturazione:
- quando è molto acerbo si presenta verde
- diventa giallo/arancio quando è quasi maturo
- infine assume una caratteristica colorazione finale rossa che lo rende simile ad una bacca
A maturazione completa, il frutto del corbezzolo raggiunge un diametro compreso tra 1,5 e 3 cm.

Che gusto ha?
I frutti del corbezzolo sembrano delle caramelle rosse rotondeggianti. Una volta raccolti dalle piante non hanno una lunga conservabilità quindi vanno consumati in tempi brevi se non trasformati. Il sapore è buono, non sono troppo dolci e la consistenza è più dura all’esterno dove ci sono piccole escrescenze acuminate, mentre all’interno è morbida e anche granulosa per la presenza di tanti piccoli semi. Si sciolgono delicatamente al palato e sono di una consistenza morbida. Il sapore è simile alla mela grattugiata, con tonalità leggermente acide. Il frutto ha un sapore molto particolare è può non essere apprezzato da tutti, per questo è più comune la trasformazione in marmellata o gelatina.
Quali sono le sue proprietà nutritive?
Fin dai tempi antichi, il corbezzolo è rinomato per i suoi effetti benefici e depurativi.
Le sue proprietà antinfiammatorie infatti, sono in grado di alleviare e curare efficacemente le infezioni del tratto urinario, come cistiti, uretriti e disturbi alla prostata. Un ulteriore prodotto ottenuto da questa preziosa pianta è il miele di corbezzolo dalle roprietà balsamiche, diuretiche ed antisettiche che risulta però piuttosto raro in quanto in caso di freddo precoce non sempre le api riescono ad operare in quel periodo di fioritura. Attenzione però: se si eccede nel mangiare troppi corbezzoli l’effetto che avremo sarà mal di pancia e diarrea.
Anche le foglie possono essere consumate, in quanto ricche di vitamine e antiossidanti, mentre alcuni studi sostengono che le radici di questa pianta possano prevenire malattie come l’arteriosclerosi.
Il decotto di foglie di corbezzolo è inoltre un ottimo alleato di bellezza, in quanto tonifica e preserva l’elasticità della cute.
Curiosità
Nella tradizione contadina il corbezzolo stava a indicare l’Ospitalità infatti veniva messo un ramo sull’uscio di casa per dare il benvenuto agli ospiti.
Plinio il Vecchio, naturalista e filosofo romano, riteneva i corbezzoli talmente insipidi che a suo parere era impossibile mangiarne più di uno, ecco spiegata la derivazione del nome scientifico della specie – “unedo” -, che deriverebbe da “unum” (= uno) e “edo” (= mangiare). “ne mangio uno solo”.
Per saperne ancora di più
Vari Autori indicano come il Corbezzolo fosse divenuto un albero risorgimentale. Quindi un simbolo dell’Unità d’Italia per la sua storia, ma anche e soprattutto per i suoi colori autunnali delle foglie (verde), fiori (bianco) e frutti (rosso), che rievocano quelli della bandiera della Repubblica Cispadana prima (Tricolore orizzontale, Reggio Emilia 23 dicembre 1796), della Repubblica Cisalpina poi (Tricolore verticale, 7 gennaio 1797) e, infine, del Regno e della Repubblica Italiana. Ecco perché il corbezzolo è chiamato anche “la pianta di Garibaldi”.