Il metaverso è un mondo parallelo, una realtà virtuale in cui possiamo vivere.
Con l’avvento dei social network e della realtà digitale governata dai grandi dati (big data), si moltiplicano le possibilità di vivere nel mondo delle piattaforme interattive digitali, con la possibilità sempre più frequente di acquistare e vendere prodotti online e di creare una nostra identità digitale, un avatar.
Attenzione però: perchè i profili di rischio e di sicurezza sono fondamentali e non sempre ben regolamentati, tanto a livello nazionale quanto internazionale.
Invero, i colossi del mondo virtuale spesso sono vere e proprie multinazionali che hanno la grande capacità di orientare il mercato, i gusti, gli acquisti, i comportamenti e soprattutto i nostri dati sensibili.
Ecco allora che occorre valutare bene, soprattutto in relazione alla cybersicurezza, come proteggere i nostri dati, che spesso come detto sono vere e proprie identità digitali.
I “mi piace” su facebook, o su tiktok o su instagram sono belli per tutti, e questo genera visibilità, una comunità in grado di creare seguaci, i “follower”. Quali sono i profili rischiosi?
Innanzitutto ci sono diversi gradi di rischio, perché il problema maggiore è quello di cancellare o rimuovere il proprio account. Una volta immessi i dati nella realtà digitale, questi non possono più essere cancellati. Al massimo può essere rimosso l’account, ma i dati inseriti rimangono tracciati; la rete non è un foglio di carta che si può strappare.
Inoltre, l’intelligenza artificiale va considerata come un’opportunità da cogliere per il futuro immediato. Infatti, sempre più siamo immersi nella vita digitale e telematica.
Cionondimeno, i rischi non solo di attacchi ai sistemi informativi dei pirati informatici (sempre frequenti) ma il rischio dell’illegalità e dell’illecito è dietro l’angolo, soprattutto con riferimento ai minori, alla diffusione di materiale pedopornografico, alle truffe online, al plagio delle opere d’arte, ed ai raggiri con promesse di guadagni facili sono amplificati nelle realtà virtuali.
E allora, cosa fare? Innanzitutto prestare attenzione alla sicurezza dei vari dispositivi elettronici e dei vari siti che vengono visitati; rivolgersi ad esperti telematici in grado non solo di aggiornare i dispositivi ma di proteggere e conservare i dati sensibili che inseriamo nei nostri dispostivi elettronici; poi occorre anche prestare attenzione alla lettura di tutti i termini e condizioni contrattuali che vengono proposti in rete.
Da ultimo, occorre anche e soprattutto vigilare e controllare che i nostri diritti, in particolar modo alla cancellazione, alla rimozione ed al corretto inserimento dei dati avvenga effettivamente.
Un altro aspetto è l’utilizzo dei nostri dati personali, che a volte i colossi della tecnologia fanno in modo illegittimo, ovvero senza la nostra espressa approvazione.
La priorità è quindi quella di fare molta attenzione soprattutto in chiave economica perchè, con l’avvento della criptovaluta e delle operazioni bancabili e tracciabili anche e soprattutto in rete, il rischio di truffe anche da parte delle banche, degli istituti di credito e degli enti finanziari può ripercuotersi sul cittadino che, ignaro di clausole legali, comportamenti vessatori delle banche e richieste indebite, si trova a dover pagare denaro magari solo per un clic fatto inavvertitamente.