In Italia, si registra il più basso tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro nell’Unione Europea.
Anche il Presidente del Consiglio Draghi, al Senato lo ha richiamato fortemente: sottolineando che nel nostro paese c’è, oggi, uno dei peggiori gap salariali tra generi in Europa, oltre ad una scarsità di donne che rivestono un ruolo manageriale di rilievo.
Una parità di genere reale, richiede che siano garantite parità di condizioni competitive tra generi. Draghi aggiunge che punteranno ad un equilibrio del gap salariale e imposteranno un sistema di welfare che consenta alle donne di dedicarsi alla loro carriera le stesse energie dell’uomo superando il dilemma: famiglia o lavoro?
Il PNRR ha reso il rilancio dell’occupazione femminile un tema fondante per la crescita economica e sociale del paese. L’obiettivo per i prossimi tre anni è arrivare ad un aumento del lavoro delle donne del 4% grazie alla impostazione che, per le nuove assunzioni, almeno 1/3 di esso sia riservato alle donne.
Il piano prevede anche un aumento fino al 4% delle assunzioni a tempo indeterminato di ricercatrici. Sarà istituito il “Fondo Impresa Donna”, andando a finanziare le imprese femminili. Al centro del piano ci saranno anche le scuole, con una attenzione importante dei finanziamenti agli asili nido e alle scuole per l’infanzia aumentando il numero di strutture e quindi di personale.
The European House (importante agenzia di consulenza) ha in programma una poderosa opportunità di crescita e di rilancio: sta spalancando una visione economica che può ridisegnare gli equilibri degli eco sistemi.
Anche l’accesso al mondo imprenditoriale è un aspetto critico: le imprese femminili sono appena il 22% sul totale e in 3 start up innovative su 4, tra i soci non ci sono donne.
Al forum ministeriale è stato presentato “The women’s empowerment”. Lo stesso vuole essere una chiamata alle armi, puntando fin da subito la presenza delle donne nel business nell’economia e, in genere, in tutti quei luoghi dove si prendono le decisioni che organizzano il futuro. Dunque, investire sul fronte della occupazione femminile, è un tema fondamentale per la crescita economica e sociale del paese, grazie al traino garantito dai finanziamenti in arrivo nel piano nazionale della ripresa e delle resilienza.
L’obiettivo per il triennio 2024-2026 è di arrivare ad un incremento del lavoro delle donne del 4%, obiettivo che è possibile attivando progetti di varia natura che vanno dalla formazione fino all’inserimento lavorativo attraverso incentivi e misure ad hoc, tra questi ricordiamo il fondo impresa donna.
Non possiamo trascurare un evento che ha cambiato il mondo: la crisi economica generata dalla pandemia. Nel corso del 2020 il tasso di occupazione femminile in Italia, si è attestato al 49% con una riduzione di 1,1 punti percentuali rispetto al 2019 e un divario rispetto a quello maschile di 18,2 punti percentuali.
Per l’universo femminile questi valori dovrebbero consentire di spiccare quel volo tanto desiderato.