Claudia da Isernia
Sono una lavoratrice dipendente affetta da talassemia major (morbo di Cooley).
Sfogliando alcune riviste sono venuta a conoscenza di un’indennità spettante a chi è affetto da tale patologia. Posso considerarla una notizia attendibile? Come si presenta la richiesta? Confido nella vostra risposta e vi ringrazio anticipatamente.
Gentile Claudia, grazie per averci rivolto il suo quesito.
L’indennità di cui è venuta a conoscenza è una prestazione erogata, a richiesta, dall’INPS ai lavoratori affetti da talassemia major o anemia di Cooley.
Spetta ai lavoratori dipendenti, autonomi o liberi professionisti di almeno 35 anni di età e con un’anzianità contributiva di minimo dieci anni.
Per usufruire della prestazione è necessario rispettare alcuni requisiti sanitari e amministrativi: essere riconosciuti affetti dalla patologia da parte della ASL di appartenenza, con certificato che indica il nome della malattia e la terapia con trattamento trasfusionale, essere cittadini italiani o extracomunitari legalmente soggiornanti nel territorio dello stato con permesso di soggiorno di almeno un anno.
L’indennità è pari al trattamento minimo delle pensioni a carico del Fondo pensioni lavoratori dipendenti. Per il 2022, l’importo è di 524,35 euro mensili.
In quanto prestazione assistenziale, l’indennità è esente dall’ IRPEF ed è concessa anche se chi la richiede ha versato i contributi ad altri Enti previdenziali.
La domanda deve essere presentata online all’INPS, attraverso il servizio dedicato.
Alla domanda è necessario allegare la seguente documentazione:
- certificato di affezione da talassemia major (morbo di Cooley) o drepanocitosi (anemia falciforme) rilasciato dall’ASL;
- attestato di anzianità contributiva, pari o superiore a 10 anni, rilasciato da enti previdenziali diversi dall’INPS (se la contribuzione necessaria per il raggiungimento del requisito è stata versata in tutto o in parte a altri enti).
Le ricordiamo che per l’invio della domanda può avvalersi della competenza degli enti di Patronato