Varietà
Le varietà più importanti sono la tonda gentile trilobata, la tonda di Giffoni, tonda gentile romana, tonda tardiva e Nocciola di Avellino.
Quando si trova al supermercato?
In Italia le nocciole vengono raccolte nei mesi di agosto e settembre per poi essere vendute durante tutto l’anno.
In cucina
Le ricette in cui utilizzarle non sono solo dolci. Questo piccolo frutto, che si raccoglie tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno, è perfetto anche per arricchire piatti salati: le nocciole, utilizzate intere, a metà, in granella, si abbinano, con grande versatilità, a paste, verdure, formaggi, carni e salumi, pesce, funghi. Le nocciole possono comporre un’insalata con fichi e caprino da servire come antipasto, possono arricchire un risotto ai funghi, una pasta con le verdure o una lasagna, con le nocciole si può preparare un pesce in crosta o verdure ripiene.
Com’è la pianta?
Il nocciolo è un alberello o arbusto a foglie caduche, alto 4-5 m, con chioma fitta e densa. La pianta adulta è circondata da molteplici polloni laterali, poco ramificati, lunghi, sottili, che si originano dalle radici e alla base del fusto.
Dove cresce?
La pianta di nocciolo è diffusa nei boschi e in tutte le macchie d’Europa, Asia Minore e Caucaso. In Italia è diffuso in tutte le regioni nelle zone di pianura e collina, nelle Isole lo si trova essenzialmente nelle aree montane.

Com’è il frutto?
Il frutto è una nucula (frutto secco indeiscente e cioè che non si apre a maturità), con seme avvolto da una pellicola che si stacca con la tostatura ed il frutto a sua volta contenuto in un involucro o cupola costituito da brattee carnose.
Che gusto ha?
La nocciola possiede un aroma delicato ma persistente, con una polpa croccante all’assaggio e un gusto complesso che ricorda quello del cacao.
Quali sono le sue proprietà nutritive?
Per il discreto contenuto in proteine (tenendo in considerazione che si tratta di un alimento vegetale), le nocciole risultano un valido sostituto degli alimenti plastici di origine animale; ovviamente, né la quantità, né il valore biologico sono vagamente paragonabili a quelli, per esempio, della carne. Notevole anche la concentrazione di fibre alimentari, importanti per prevenire la stipsi, ma anche per ridurre il rischio di tumore al colon, alimentare la flora batterica intestinale simbiotica e modulare l’assorbimento dei nutrienti. L’importanza nutrizionale delle nocciole è anche imputabile all’elevato contenuto in vitamine (vitamina E, B6, folati e tiamina) e sali minerali (rame, ferro, manganese e calcio). Se assunte in piccole dosi hanno proprietà antiossidanti, ricostituenti, ipoglicemizzanti e ipocolesterolemizzanti. Ad ogni modo, considerato il loro elevato apporto calorico, le nocciole andrebbero consumate con moderazione (10-20 grammi sono più che sufficienti).
Curiosità
La pianta del nocciolo ha una storia antichissima, si parla addirittura di 10.000 anni e sembra facesse già parte della dieta dell’uomo preistorico. Il territorio di origine sembra essere l’Asia minore, per la precisione la Mesopotamia e si è poi diffusa in tutta la zona del Mediterraneo. Sembra che furono poi i romani in Italia che ne iniziarono la coltivazione.
Per saperne ancora di più
A seguito del blocco commerciale con l’industria britannica imposto da Napoleone, i pasticcieri torinesi cominciarono a sostituire parte del cacao con la Nocciola, inventando così una nuova miscela di cacao e nocciole che prese il nome di Gianduja, proprio come la popolare maschera di carnevale torinese.