Per contrastare l’ormai dilagante lavoro in nero e per tutelare tali lavoratori che non possono scegliere se lavorare in regola o meno, è stato istituito il PNS – Portale Nazionale del Sommerso.
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 aprile il decreto legge n. 36 (“Ulteriori misure urgenti per l’attuazione del PNRR) all’articolo 19, istituisce il Portale nazionale del sommerso – Pns.
In pratica, i risultati che conseguono dall’attività di vigilanza svolta dall’Ispettorato nazionale del lavoro, dal personale ispettivo dell’INPS, dell’INAIL, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza in merito alle violazioni in materia di lavoro in nero e in materia di lavoro e legislazione sociale, dovranno confluire nel Portale unico nazionale gestito dall’INL – Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Dal comunicato stampa dell’INL del 2 maggio, si legge che “La raccolta dei dati provenienti dall’Ispettorato nazionale del Lavoro, dall’Inps, dall’Inail e dalle forze dell’ordine – dichiara il direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, Bruno Giordano – consentirà di creare una memoria dell’illecito che ci sarà utile per programmare l’attività ispettiva, per individuare le imprese che fanno ricorso al lavoro irregolare e per fotografare il mercato del lavoro sommerso, che è una costola importante dell’economia sommersa. Secondo l’ultimo rapporto ISTAT, pubblicato sei mesi fa, l’economia non osservata – che, è bene sottolinearlo, è economia reale – vale complessivamente 203 miliardi di euro (pari all’11,3% del Pil), dei quali 76,8 miliardi sono connessi all’impiego di lavoro irregolare. Con il PNS avremo un report reale, non un mero campione statistico, del lavoro sommerso, che ci consentirà di leggere più approfonditamente l’economia sommersa. Per questo motivo il Portale rappresenta un ulteriore, importante strumento di contrasto al lavoro nero; e contrastare il lavoro nero significa contrastare l’economia illegale del Paese“.
Contrastare il lavoro irregolare e garantire sicurezza contro gli infortuni, sono due temi che devono essere opportunamente trattati e messi in pratica per ridare dignità ai lavoratori e alle loro famiglie.
Con la regolarizzazione dei lavoratori in nero, la messa in sicurezza del loro operato sarà sicuramente più incentivata.