I RAGAZZI AL SUD TORNANO, MA SALUTANO E RIPARTONO
Dal 24 dicembre al 6 gennaio i ragazzi del sud tornano a casa propria, quella dove sono nati, cresciuti e andati via.
Il SUD resta il luogo del ritrovo, di amici, parenti, conoscenti, si ritorna in quel calore dove tutto sa di Casa, si riabbraccia la famiglia, anche se la prima domanda sorge spontanea: quando vai via? Soprattutto per chi ha ancora la grande fortuna di riabbracciare i nonni. Perché in quel momento il conto alla rovescia diventa la data del ritorno.
Si ritorna in quelle vie, piazze e case che un tempo erano piene di persone, mentre ora, con il colore più cupo, riscopri sempre quanto sia vuoto e silenzioso quel posto.
NON C’E’ PIU POSTO PER I RAGAZZI DEL SUD A CASA.
Dove non c’è più lavoro, occupazione e l’istruzione va pian piano a ridimensionarsi nei paesi più piccoli, dove per i giovani studenti diventano dei veri e propri viaggi per ore, all’interno di uno scuola bus.
Tornerà il SUD? Tornerà la voglia di sognare e sperare per i giovani del SUD? Tornerà il SUD a riabbracciare i propri giovani e coinvolgerli a restare?
Cari ragazzi e meno ragazzi del Sud che siete tornati per le feste, sappiamo che non è precisamente per la lentezza che avete dovuto andar via. Siete andati via perché l’iniquità dello Stato ha sempre privato il Sud della possibilità di competere ad armi pari. Ma qualche carta ve la potete giocare al vostro rientro al Nord. Se qualcuno vi rinfaccia una vostra presunta lentezza, ricordategli che il Sud è pieno di nordici a caccia di un «Southern way of life», stile di vita meridionale. Sotto sotto vi invidiano.
E se sembra che il Sud abbia perso, almeno in questo campo ad averci perso sono stati gli altri.