Si terrà a Roma il prossimo 24 luglio alla FAO, il Vertice Onu sui sistemi sostenibili del cibo. In vista di questo importantissimo summit, si è svolto ieri a Roma all’Orto Botanico un evento:
“Comunità, donne e territorio: le radici del sistema globale del cibo”, organizzato da Donne in Campo – in capo alla Confederazione Italiana Agricoltori.

L’evento ha affrontato il tema dei sistemi locali del cibo come fattore strategico per lo sviluppo economico e sociale dei territori, la permanenza delle famiglie agricole nelle aree interne, la valorizzazione delle diete tradizionali, il contrasto ai tentativi di omologazione alimentare e alla promozione del cibo sintetico.
“L’iniziativa ha sottolineato l’urgenza del pieno riconoscimento giuridico del valore economico, sociale, culturale dell’agricoltura familiare per la realizzazione dell’Agenda 2030” – ha sostenuto la presidente Pina Terenzi.
Molto interessante l’intervento di Maurizio Martina già ministro delle Politiche Agricole – che ritiene necessario “Colmare il divario di genere nella produttività agricola e il divario salariale nell’occupazione nei sistemi agroalimentari in quanto aumenterebbe il prodotto interno lordo globale dell’1% (o quasi mille miliardi di USD). – Ciò equivale – ha concluso Martina, ora Direttore FAO – a ridurre l’insicurezza alimentare globale di circa 2 punti percentuali, riducendo di 45 milioni il numero di persone in condizioni di insicurezza alimentare”.
Posizioni anche da noi condivisibili, ma resta forte il dubbio sugli impedimenti burocratici – che sono la causa primaria che frena la lotta alla fame nel mondo.