Abbiamo visto che l’intelligenza artificiale (IA) può essere sfruttata per scopi molto importanti ed estesi, come salvaguardare una specie in pericolo oppure la possiamo usare anche per migliorare la sanità e la medicina. Ma non solo.
Essa può anche semplificare molte cose della nostra quotidianità, come ad esempio l’acquisto di un qualsiasi oggetto online con annessa possibilità di poterlo ricevere a casa o dove si vuole; possiamo, grazie all’ausilio dell’IA, spendere parte del nostro tempo libero sfidando, dalla comoda poltrona di casa nostra, un amico o un qualsiasi altro giocatore situato nel mondo semplicemente cliccando un tasto, senza quindi uscire dal luogo dove ci troviamo.
Tuttavia, l’IA, può trovare sempre più interessanti e utili impieghi ponendosi a servizio di cose molto più efficienti e di caratura internazionale. È il caso del progetto “Pangenoma frumento duro”, un programma scientifico internazionale nato dalla collaborazione tra Microsoft e il CREA (consiglio per la ricerca in agricoltura e analisi dell’economia agraria) che ha l’obiettivo di decodificare e catalogare tutti i geni di ogni varietà di grano duro presenti sulla Terra. In questa maniera si potrebbero sviluppare nuove varietà di grano, più sostenibili e resilienti, grazie a soluzioni fornite dall’IA e un supercalcolo.
A questo progetto potrà partecipare ogni ricercatore del settore presente in tutto il mondo. I vari ricercatori potranno collaborare all’interpretazione dei dati che saranno raccolti nei vari laboratori nel globo relativi sia per le varietà di grano duro, sia per quelle non più coltivate ma di cui si conoscono le informazioni genetiche.

Grazie alle nuove tecnologie sarà dunque possibile produrre, negli anni futuri, un cereale come il grano, ma anche nuove specie vegetali capaci di resistere a condizioni meteorologiche estreme quali la siccità, le inondazioni e le alte temperature. Non solo. Il progetto ha come obiettivo anche tenere aperto, su queste tematiche, il dialogo fra scienziati, politici e agricoltori di tutto il globo. Una cooperazione a livello globale che potrà favorire non solo il progresso scientifico ma anche contribuire a far sì che le innovazioni conseguite siano applicabili sul campo.
Nel nostro paese il progetto è stato reso possibile grazie a un finanziamento del Pnrr. La domanda a questo punto sorge spontanea: potrebbe l’IA essere utilizzata al fine di eliminare la fame nel mondo? È possibile, anche se al momento non c’è ancora nulla di artificiale sui mercati né di immediatamente futuribile, se non l’applicazione della tecnologia per risolvere questo problema, la fame nel mondo appunto, che ha antiche radici.
Come ben sappiamo, l’IA è già molto presente nelle produzioni agricole. Essa viene infatti utilizzata nelle rilevazioni satellitari per il controllo dello stato delle coltivazioni, o anche nella elaborazione di tecniche più evolute di risparmio idrico.
Va da sé che l’agricoltura, deve comunque fare i conti con l’essenza delle sue modalità produttive: esse devono essere infatti condotte a cielo aperto e quindi esposte a un clima sempre più incerto. Di certo, però, l’agricoltura dimostra di essere al passo delle tecnologie più efficienti oltre che di saperle usare nel miglior modo possibile.