Il 29 settembre si è celebrata la Giornata internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari.
La Fao calcola che a livello globale circa il 14% del cibo viene perso quando viene raccolto e prima che raggiunga i negozi, mentre un ulteriore 17% finisce per essere sprecato da rivenditori e consumatori, di cui l’11% nelle famiglie, il 5% nel servizio di ristorazione e il 2% nella vendita.
In Italia, nonostante la maggiore consapevolezza del problema, si è registrato un aumento dello spreco alimentare di circa 15% in più rispetto al 2021, con 31 kg di cibo buttato all’anno, pari a 7,4 miliardi di euro.
Nella lista dei prodotti più sprecati al mondo c’è la frutta, ricorda l’Osservatorio Waste Watcher International che ha monitorato il trend di 9 Paesi nel mondo. Ogni italiano, in particolare, ne getta 30,3 grammi alla settimana, segue poi l’insalata con una media di 26,4 grammi e il pane fresco con 22,8 grammi. Nella classifica entrano anche latte e yogurt, affettati e salumi, riso, cereali e cibi pronti.
Eppure ci sono circa 3,1 miliardi di persone nel mondo che non hanno accesso a una dieta sana e circa 828 milioni che continuano a soffrire la fame.
Una perdita di cibo che rappresenta l’8-10% del totale dei gas serra globali, contribuendo a un clima instabile e ad eventi meteo estremi come siccità e inondazioni che hanno un impatto negativo sui raccolti, riducono la qualità nutrizionale delle colture, causano interruzioni della catena di approvvigionamento e minacciano la sicurezza alimentare.
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile prevede di dimezzare gli sprechi alimentari globali pro capite lungo tutta la filiera.
Per la Fao, quindi, tagliare gli sprechi è una tripla opportunità di vittoria, per la sicurezza alimentare, per la sostenibilità e per il pianeta, invitando tutti ad agire.
Nel primo semestre del 2022 Banco Alimentare ha salvato dallo spreco 19.845 tonnellate di cibo, in calo rispetto allo stesso periodo del 2021 in cui era stato registrato un recupero di 21.331 tonnellate.
Tra i vari alimenti quelli più recuperati sono stati frutta, verdura e pane e prodotti simili: si tratta di beni importanti per una dieta equilibrata, distribuiti però in minor quantità alle persone che ne hanno bisogno e che aumentano di giorno in giorno.