L’olio di palma fa male alla salute ed all’ambiente. E’ un supposto cancerogeno e ha un ruolo nella deforestazione e nell’innalzamento delle temperature.
L’olio di palma è un grasso saturo di origine vegetale che si ricava dalla spremitura della polpa del frutto della palma da olio che viene coltivata nelle regioni umide del pianeta ed è presente in moltissimi prodotti alimentari e cosmetici.
L’olio di palma si trova quindi nel pane, nelle merendine, nei biscotti, ma non solo. E’ presente anche in creme di vario tipo sia salate che dolci, negli omogeneizzati e altri prodotti per bambini, nonché in diversi cibi pronti sia secchi che congelati.
Numerosi studi confermano che il consumo abituale di olio di palma tende ad aumentare in modo significativo la concentrazione di grassi nel sangue, dal colesterolo ai trigliceridi, innalzando l’indice di mortalità per patologie cardiovascolari.
Ci sono poi possibili rischi sulla salute connessi ad alcune sostanze potenzialmente cancerogene che si formano durante la raffinazione ad alte temperature (200°) degli oli vegetali, tra questi anche l’olio di palma.
L’olio di palma è dannoso anche per l’ambiente. L’aumento della sua produzione contribuisce alla distruzione di grandi fette di foresta, soprattutto in Indonesia e Malesia, i due maggiori produttori.
Gran parte delle bellissime e intricate foreste pluviali del sud-est asiatico sono andate perse negli ultimi anni per far posto alle coltivazioni di palma da olio, a causa del costante aumento della domanda da parte delle aziende alimentari.
La conversione di foreste in piantagioni di palma è una delle principali cause del cambiamento climatico.
L’abbattimento di porzioni sempre più ampie di verde aumenta anche la produzione di gas responsabili dell’effetto serra. Le foreste, ricche di ossigeno, sono fondamentali per limitare le sostanze inquinanti nell’aria.
Il riscaldamento globale è dunque in parte riconducibile all’invasione delle piantagioni di palma da olio.