In questa regione la pianta della Glycyrrhiza glabra, incontra ottime condizioni per crescere. Basti pensare che sul litorale ionico, a Cosenza, Rossano e Corigliano, si produce gran parte del prodotto, ben l’80% circa. Fin dal ‘900 la liquirizia calabrese era considerata dall’Enciclopedia Britannica una vera eccellenza italiana e questo si riafferma ancora al giorno d’oggi.
E’ una pianta perenne, resistente al gelo, che fa parte della famiglia delle Leguminosae. La liquirizia è un ottimo digestivo, espettorante e antinfiammatorio totalmente naturale.
Il consumo della liquirizia risale già fin dai tempi antichi e veniva utilizzata come rimedio naturale per combattere numerosi malesseri di varia natura, infatti, i greci, gli egiziani e i romani avevano già compreso i grandi benefici che apportava all’organismo.
In Egitto sono state trovate tracce di liquirizia nelle tombe dei faraoni perché ritenevano fosse utile per il viaggio nell’aldilà. Napoleone invece la utilizzava per calmare il mal di stomaco, si dice infatti che il colore giallo dei denti dell’Imperatore era dovuto proprio ad un consumo eccessivo di liquirizia.
In Cina l’utilizzo del prodotto derivato da questa pianta risale a 5.000 anni fa e ancora oggi fa parte degli ingredienti delle loro medicine.
La liquirizia è una pianta molto versatile e la si ritrova in molti ambiti, da quello alimentare (caramelle, liquori, anche in alcune pietanze) a quello cosmetico (creme, profumi, etc.) per poi arrivare indubbiamente a quello medicinale, visto che le proprietà curative di questa pianta hanno fatto sì che la liquirizia, fino a poco meno di 100 anni orsono, si trovasse solo in farmacia.
Non dimentichiamoci però che la liquirizia, oltre alle indiscusse proprietà benefiche, se consumata in eccesso può portare anche a dei disturbi come la pressione alta ed in soggetti particolarmente predisposti anche ritenzione idrica ed effetti lassativi.