Varietà
Tra le varietà di mandorle le più note sono: Nonpareil, Carmel, Butte, Peerless e Sonora.
Quando si trova al supermercato?
I frutti del mandorlo si raccolgono tra agosto e settembre.
In cucina
Presente sul menu dall’antipasto al dolce, con paste, bruschette, insalate, impanature, ma anche gelati, latte, marzapane, frutta martorana o torrone. Tra le meno note, c’è la panatura per fritture varie o per pesci e carni in crosta: basta frullarla più o meno fine a seconda della consistenza che si vuole ottenere. Durante la sua stagione, invece, è meglio lasciarla fresca poiché molto morbida, quindi sgusciarla e pelarla per poi accompagnarla con insalate fresche o come contorno per un pesce al vapore. Nei dolci l’utilizzo è pressoché infinito, dal più noto marzapane, con mandorle, farina, zucchero e uova, utilizzato da Etruschi e Romani come cibo votivo, fino al torrone, di cui ancora contendiamo la paternità con Francia e Spagna.
Com’è la pianta?
Il mandorlo è un albero piccolo, caducifoglie e latifoglie, alto fino a 5-7 metri. Il mandorlo ha crescita lenta ed è molto longevo, può diventare plurisecolare. Presenta le radici a fittone e fusto dapprima diritto e liscio e di colore grigio, successivamente contorto, screpolato e scuro, le foglie, lunghe fino a 12 cm, sono lanceolate e picciolate; i fiori bianchi o leggermente rosati, con un diametro fino a 5 cm.
Dove cresce?
Pianta tipicamente mediterranea, il mandorlo ha una caratteristica splendida: fiorisce in inverno, e quindi colora magnificamente i giardini e le campagne al Sud e lungo le coste dove l’inverno è mite.
Che gusto ha?
Le mandorle si possono classificare in base a tre fenotipi: dolce (non amaro), leggermente amaro (o semi-amaro) e amaro. In generale, il responsabile del gusto amaro delle mandorle è un composto naturale noto come amigdalina.
Quali sono le sue proprietà nutritive?
Le mandorle sono una preziosa fonte di: vitamina E, uno dei più importanti antiossidanti presenti in natura, che aiuta a contrastare l’attività dei radicali liberi, sali minerali essenziali come magnesio, potassio, fosforo, ferro e calcio. Questa caratteristica nutritiva rende la mandorla un seme oleoso in grado di regolare la funzionalità cardiaca e la pressione arteriosa, agendo in modo protettivo anche sulle ossa, quindi prevenendo o aiutando a combattere l’osteoporosi.
Salute cardiovascolare: Le mandorle sono ricche di grassi monoinsaturi (come l’acido oleico) e polinsaturi (omega-3), che aiutano a ridurre il colesterolo LDL (“cattivo”) e a mantenere i livelli di colesterolo HDL (“buono”).
Benessere intestinale: Le mandorle sono una buona fonte di fibre, che favoriscono la regolarità intestinale e la salute della flora batterica.
Salute delle ossa: Sono ricche di calcio e fosforo, minerali essenziali per la salute delle ossa e dei denti.
Salute del sistema immunitario: La vitamina E e gli antiossidanti presenti nelle mandorle aiutano a rafforzare il sistema immunitario.
Benessere generale: Sono una fonte di energia e possono contribuire a migliorare la qualità del sonno e a ridurre lo stress.
Curiosità
Il mandorlo cresce nel Mediterraneo orientale e nel Levante; i mandorli sono stati coltivati inizialmente proprio in questa regione. Venne introdotto in Sicilia dai Fenici dalla Grecia (i romani lo chiamavano “noce greca”), dopodiché si diffuse in Francia, Spagna e quasi tutti i paesi del Mediterraneo. Il frutto del mandorlo selvatico contiene glucoside amigdalina, che si trasforma nel mortale acido cianidrico in seguito a danni al seme. Dopo la coltivazione e l’addomesticamento, le mandorle divennero commestibili: senza dubbio venivano arrostite per eliminarne la tossicità.
Per saperne ancora di più
Il mandorlo è riverito in molte culture ed è citato molte volte nella Bibbia: tra l’altro il mandorlo è presente in Siria e Israele. Il nome ebreo shaqed (שָׁקֵד) significa laborioso o vigilante, dato che il mandorlo è uno dei primi alberi a fiorire in Israele, di solito all’inizio di febbraio, in coincidenza con il Tu BiShvat (ט״ו בשבט ṭū bišḇāṭ), una festività ebraica anche chiamata “Capodanno degli alberi”.