L’ortoressia è un disturbo del comportamento alimentare caratterizzato da una preoccupazione eccessiva per un’alimentazione ritenuta corretta e sana.
Questa ossessione può portare a comportamenti alimentari rigidi e restrittivi, con l’individuo che si concentra sulla qualità e le proprietà nutritive degli alimenti, trascurando altri aspetti della vita e isolandosi socialmente. Nonostante non sia riconosciuta ufficialmente come un disturbo alimentare, l’ortoressia può avere conseguenze gravi come ansia, malnutrizione e, nei casi più estremi, la morte.
I sintomi includono una concentrazione eccessiva sulla scelta e sulla preparazione del cibo, la percezione del cibo principalmente come fonte di salute piuttosto che di piacere, e un forte senso di ansia o disgusto quando si entra in contatto con alimenti considerati “proibiti”, come alimenti grassi o zuccherosi; la convinzione esagerata che l’inclusione o l’eliminazione di particolari tipi di alimenti possa prevenire o curare malattie o influenzare il benessere quotidiano; il giudizio morale degli altri sulla base di scelte alimentari; la distorsione dell’immagine corporea intorno al senso di “impurità” fisica piuttosto che al peso; la convinzione persistente che le pratiche alimentari siano salutari nonostante le prove di evidente malnutrizione.

Le cause dell’ortoressia sono complesse e possono variare da persona a persona.
Spesso, questo disturbo origina da una combinazione di fattori psicologici, come il perfezionismo e il bisogno di controllo, e influenze sociali, come la pressione per seguire diete salutari e l’esposizione a ideali di purezza alimentare. Inoltre, l’ortoressia può essere aggravata dall’isolamento sociale e da una autostima dipendente dal rispetto degli standard alimentari autoimposti.
Alcuni esperti suggeriscono che l’ortoressia possa essere una manifestazione alimentare di disturbo ossessivo-compulsivo. Inoltre, l’ambiente in cui viviamo e le pressioni sociali possono innescare o aggravare il disturbo.
Chi sperimenta questi sintomi può vivere un disagio significativo e merita supporto psicologico e nutrizionale mirato a ristabilire un rapporto equilibrato con il cibo e a ridurre l’ansia associata all’alimentazione.