Per effettuare una valutazione oggettiva della parità di genere in Italia e in Europa, possiamo visualizzare alcune informazioni.
Il Parlamento Europeo composto per il 39,3% da donne, nei paesi UE le donne ministre si aggirano intorno al 30% mentre le donne Capo di Stato sono il 14,3%.
In realtà la situazione è ancora sbilanciata e poco equa a livello di rappresentazioni i genere negli organismi istituzionali.
L’Italia si attesa al 14° posto nella classifica elaborata sulla base del Gender Equality Index, strumento per misurare il livello di parità di genere all’interno della UE.
In verità è che l’Italia ha accumulato tutto questo ritardo a causa dell’”ostracismo” verso le componenti femminili della macchina amministrativa.
Sindaci in Italia, nelle principali città poche donne
Le recenti elezioni amministrative hanno visto una crescita di donne elette come prime cittadine delle principali città italiane (da 7 a 9). Parliamo comunque di numeri bassissimi, considerando gli oltre cento capoluoghi di provincia nel paese. A questo si aggiunge che, con la fine del mandato della sindaca di Ancona Valeria Mancinelli, oggi nessuna donna guida un capoluogo di regione.
Nelle giunte e nei consigli la quota femminile è più elevata solo per gli incarichi per cui sono previste norme sull’equilibrio di genere.
I dati europei dimostrano che l’Europa è ancora nettamente sbilanciata in quanto a parità di genere. Anche le posizioni apicali, in contesto europeo, sono state affidate a tre donne: La Presidenza della BCE a Christine Lagarde, la presidenza del Parlamento UE a Roberta Metsola e Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.