Varietà
Tra le molte varietà ci sono: il Pontecorvo Dop di Frosinone, il Nostrano di Mantova e Piacenza, il Cappello del Vescovo, il Corno di Toro, il Carmagnola Igp e la Papaccella napoletana.
Quando si trova al supermercato?
In Italia i peperoni sono di stagione da giugno a ottobre
In cucina
Come impiegare i peperoni in cucina? Il vantaggio è che si possono preparare in tantissime versioni, che spaziano dagli antipasti ai contorni, passando per primi, piatti unici, secondi, salse, conserve e sughi. Insomma, via libera alla fantasia con invitanti involtini o muffin, oppure punta sulla tradizione, realizzando sostanziosi peperoni ripieni di carne o vegetariani.
Com’è la pianta?
Le piante si presentano sotto forma di cespugli alti da 40 a 80 cm (a seconda della specie) con foglie di colore verde chiaro. I fiori hanno la corolla bianca avente da 5 a 7 petali con stami giallo tenue.
Dove cresce?
Il peperone predilige i terreni di medio impasto, molto fertili, ricchi di sostanza organica e ben drenati. Nei terreni argillosi è importante la predisposizione di aiuole rialzate, di 10-15 cm, che facilitino lo sgrondo dell’acqua. Gradisce pH preferibilmente tra 6-7.
Che gusto ha?
Quelli verdi sono non sono ancora maturi e hanno un sapore piuttosto amaro, quelli rossi o gialli sono invece dolci
Quali sono le sue proprietà nutritive?
Ottima fonte di carotenoidi, i peperoni crudi fanno bene perché sono un vero concentrato di vitamina C. Sali minerali come il potassio, ma anche ferro, magnesio e calcio ne esaltano le proprietà antiossidanti, il che può portare benefici per la pelle. Possono rivelarsi anche alleati per chi ha il colesterolo alto, grazie alla presenza di flavonoidi e di capsaicina che aiutano a combattere l’accumulo di LDL nel sangue. Inoltre i carotenoidi contenuti nei peperoni rivestono un ruolo importante nei processi infiammatori e nei meccanismi dell’immunità, in particolare delle vie respiratorie. Il peperone è ricchissimo di sostanze antinfiammatorie, sia nel frutto che nelle foglie. Il consumo di peperoni è però sconsigliato a chi ha problemi gastrici.
Curiosità
Il peperone, appartenente alla famiglia delle Solanacee, è originario dell’America meridionale e fu importato in Europa da Cristoforo Colombo nella seconda metà del ‘500. Il suo nome latino è Capsicum Annum, dal termine capsa, “scatola”, in riferimento alla forma dell’ortaggio: una specie di contenitore vuoto e dai semi piccolissimi. Il peperone non venne utilizzato subito all’interno della cucina italiana bensì era destinato ad altre funzioni, ad esempio Leonardo Da Vinci lo usava essiccato e pestato come colore nei suoi quadri, altri invece utilizzavano i peperoni semplicemente come ornamento.
Per saperne ancora di più
I primi cenni nella letteratura gastronomica relativi li ritroviamo a partire dal ‘600, con Carlo Nascia, che propone i peperoni cotti insieme al tacchino, e Antonio Latini, che ne consiglia l’utilizzo per insaporire le salse.