Mediamente la popolazione mondiale esposta ai danni dell’inquinamento atmosferico si aggira intorno al 91% al di sopra dei valori raccomandati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) per la salvaguardia della salute, e ciò riguarda anche, e soprattutto, i bambini che, come è noto, rappresentano un segmento di popolazione particolarmente vulnerabile.
L’inquinamento atmosferico è dannoso per tutti, grandi e piccoli. Ma è proprio ai più piccini che le polveri sottili delle città fanno male.
Le polveri sottili PM2.5 e PM10 possono penetrare nei polmoni e nel sangue aumentando i rischi per la salute. Non solo, anche nel suolo ci sono sostanze chimiche che incidono sul neurosviluppo per non parlare dei rumori eccessivi che possono compromettere le performance celebrali.
Ci sono anche i PFAS, le sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate, un gruppo di sostanze chimiche artificiali ampiamente utilizzate nell’industria, che nel corso del tempo si accumulano negli esseri umani e nell’ambiente.

Ma perché i bambini rischiano di più degli adulti?
Alcuni studi hanno evidenziato che i bambini sono particolarmente sensibili agli effetti dell’inquinamento, anche prima della nascita. L’inquinamento può causare disturbi respiratori, asma, allergie, infiammazioni croniche e danni al cervello.
Per difendere i bambini dallo smog, alcuni consigli sono:
- Evitare di uscire nelle ore e nelle zone più trafficate;
- Non destinare ai bambini camere sul lato della strada;
- Usare mascherine protettive quando necessario;
- Ridurre l’uso dell’auto e preferire mezzi di trasporto sostenibili;
- Migliorare la qualità dell’aria in casa con piante, filtri e detergenti ecologici.
In Italia, è stata avviata la prima azione legale per tutelare il diritto dei bambini a respirare aria pulita.
Le bambine e i bambini che crescono in quartieri più verdi sono generalmente meno depressi e più sani e felici.