Questo è quello che sta succedendo a milioni di italiani alle prese con il caro benzina e costretti comunque a non poter rinunciare all’uso dell’automobile sia per esigenze di lavoro, sia per motivi personali.
Alcuni, abitando nelle periferie non possono raggiungere facilmente le fermate di bus e metropolitane, per non parlare della pessima condizione dei mezzi pubblici e degli orari assurdi di attesa alle fermate.
Queste condizioni non scoraggiano quindi il singolo cittadino a far ricorso al proprio mezzo privato anche se i costi del carburante sono alle stelle.
La situazione sta degenerando, il prezzo della benzina, da giorni ha sfondato la soglia dei due euro al litro, e se non ci fosse stato il taglio delle accise, oggi pagheremmo circa 2,30 euro per ogni litro di carburante, una pazzia per le famiglie italiane, che ormai sono allo stremo.
Dall’ultima rilevazione (14 giugno) si registrano continui ritocchi dei listini da parte di differenti compagnie, con aumenti anche di due centesimi al litro.
I prezzi della benzina in Italia
Quotidiano Energia, grazie ai dati elaborati sulla base delle comunicazioni dei gestori all’Osservatorio del Ministero dello Sviluppo Economico, rende noti i prezzi medi del carburante in Italia (aggiornamento 14 giugno):
- benzina self service 2,044 euro/litro;
- diesel self service 1,973 euro/litro;
- benzina servito 2,169 euro/litro;
- diesel servito 2,105 euro/litro;
- GPL tra 0,836 e 0,850 euro/litro;
- metano tra 1,704 e 1,898 euro/kg.
Il caro benzina sta gonfiando l’inflazione e svuotando le tasche degli italiani sulla spinta dagli effetti della guerra in Ucraina con Gazprom che taglia il gas all’Eni con flussi ridotti del 15%.
Auspichiamo che il Governo intervenga al più presto per ridurre tali spese pazze che stanno portando alle famiglie una stangata da quasi 600 euro in più in un anno solo per fare il pieno all’auto.