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STRUTTURE RICETTIVE E IMPOSTA DI SOGGIORNO

Lug 29, 2022

Tempo di vacanze e di pernottamenti nelle strutture ricettive presenti nelle località di villeggiatura.

Oltre al pernotto, alla colazione e ai pasti principali, figura anche l’imposta di soggiorno, o comunemente detta tassa di soggiorno che viene pagata dal turista, nel momento in cui salda alla struttura ricettiva la fattura relativa ai costi del suo pernottamento.

Ma cos’è esattamente e perché si deve pagare?

L’imposta di soggiorno è rivolta a chi dimora in strutture alberghiere o extra alberghiere, sia all’estero che in Italia in quei territori che sono classificati città d’arte o località turistiche, ma non tutti i comuni possono applicarla.

Infatti, l’articolo 4 del dl n°23 del 14 marzo 2011 regolamenta l’imposta di soggiorno e chi ne ha diritto. Non tutti i comuni, infatti, possono applicare la tassa di soggiorno, ma solo alcuni. Si legge al comma 1: «I comuni capoluogo di provincia, le unioni dei comuni nonché i comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o città d’arte possono istituire con deliberazione del consiglio, una imposta di soggiorno».

L’imposta in questione si calcola per ogni singola notte di permanenza nella struttura ricettiva. L’importo può variare, possiamo partire da 1 euro fino ad arrivare ad oltre 5 euro, dipende dalla città che ci ospita.

Ma a cosa serve l’imposta di soggiorno?

L’imposta viene utilizzata per supportare i servizi turistici presenti in quella determinata citta. La struttura ricettiva verserà alle casse comunali di appartenenza l’importo dell’imposta ricevuto dal turista. Il principio alla base di questo pagamento prevede che il turista, nel momento in cui si reca in un altro comune, usufruisca in parte dei servizi offerti da quel luogo.

Ci sono alcune categorie che vengono esentate dal pagare la tassa di soggiorno e sono:

  • Residenti e bambini sotto i 12 anni;
  • Disabili e i loro accompagnatori;
  • Accompagnatori turistici;
  • Forze armate;
  • Chi è ospitato presso un ostello della Gioventù.

La tassa di soggiorno come detto varia da città a città, Roma ha la tassa di soggiorno più salata d’Italia, chi soggiorna nella capitale può vedersi addebitare una tassa di soggiorno anche intorno ai 7 euro a notte.