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UN GREEN DEAL PER USCIRE DALLA CRISI

Nov 2, 2021

A Rimini, nella cornice di Ecomondo, si sono aperti gli Stati generali della Green Economy che come ogni anno fotografano la situazione nel nostro Paese.

Dalla green economy, che mira a ottenere benefici economici e ambientali attraverso l’applicazione di sistemi di produzione e di tecnologie verdi, all’economia circolare, ovvero un modello di consumo grazie al quale i rifiuti non finiscono più in discarica ma vengono riutilizzati e riciclati. Passando per le energie rinnovabili, ambito nella cui produzione l’Italia si pone ai primi posti a livello europeo.

Lo sviluppo sostenibile quindi, lega la tutela delle risorse umane alla dimensione economica, sociale e istituzionale per soddisfare i bisogni delle generazioni attuali ed evitare di compromettere la capacità di quelle future di soddisfare le proprie.

Alla 10a edizione degli Stati Generali della Green Economy, promossi dal Consiglio Nazionale della Green Economy, composto da 68 organizzazioni di imprese, in collaborazione con il ministero della Transizione Ecologica e la Commissione europea e con il supporto tecnico della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, è stata presentata l’annuale relazione sullo stato della green economy in Italia.

Il documento, illustrato da Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, analizza i risultati raggiunti in dieci anni e il ruolo strategico dell’economia verde guardando al 2030, con un focus sulla digitalizzazione per la transizione ecologica.

Per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica fissati dal Green Deal europeo, il nostro Paese dovrebbe ridurre del 15% i consumi energetici e del 40% il consumo di fossili al 2030, raddoppiare le fonti rinnovabili dal 20 al 40%, aumentare l’elettricità rinnovabile dal 40 al 70%. Secondo un indagine Ipsos, per l’86% degli italiani intervistati la transizione ecologica è un’opportunità in termini di investimenti, innovazione e nuova occupazione.

Nel 2020 l’Italia si è classificata prima fra i cinque principali Paesi europei per produttività delle risorse (misurata in euro di Pil per kg di risorse consumate), con 3,7 €/kg, davanti a Francia Germania, Spagna e Polonia. Nel 2019 il nostro Paese ha riciclato 14 milioni di tonnellate di rifiuti urbani, pari al 51% dei rifiuti prodotti, seconda in Europa dopo la Germania. Per il tasso di utilizzo circolare dei materiali, che misura il grado di impiego dei materiali riciclati all’interno dell’economia in relazione all’uso complessivo di materie prime, l’Italia si colloca al secondo posto dopo la Francia.