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FECONDAZIONE ASSISTITA – IL PADRE NON PUO’ REVOCARE IL CONSENSO

Lug 31, 2023

La sentenza n. 161/2023 della Corte Costituzionale ha stabilito che l’uomo non può revocare il consenso dopo la fecondazione, medicalmente assistita, di un ovulo.

Significa che l’uomo non può più decidere di non diventare padre dopo che l’ovulo è stato fecondato anche se nel frattempo è avvenuta la separazione dal coniuge.

E’ possibile quindi richiedere l’impianto degli embrioni crioconservati, decisione che spetta solo alla donna, anche se il progetto di coppia poi non è riuscito.

In questo caso di giudizio la donna aveva richiesto l’impianto dell’embrione crioconservato, nonostante nel frattempo fosse intervenuta la separazione dal coniuge. Questo si è opposto ritirando il consenso precedentemente prestato, ritenendo di non poter essere obbligato a diventare padre.

L’accesso alla Pma comporta infatti “per la donna il grave onere di mettere a disposizione la propria corporalità, con un importante investimento fisico ed emotivo in funzione della genitorialità che coinvolge rischi, aspettative e sofferenze, e che ha un punto di svolta nel momento in cui si vengono a formare uno o più embrioni. Corpo e mente della donna sono quindi inscindibilmente interessati in questo processo, che culmina nella concreta speranza di generare un figlio, a seguito dell’impianto dell’embrione nel proprio utero.

A questo investimento, fisico ed emotivo, che ha determinato il sorgere di una concreta aspettativa di maternità, la donna si è prestata in virtù dell’affidamento in lei determinato dal consenso dell’uomo al comune progetto genitoriale”.