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DONNE VITTIME DI VIOLENZA: ESONERO CONTRIBUTIVO 100%

Apr 4, 2024

Requisiti e beneficiari dell’Esonero contributivo e del Reddito di Libertà

L’esonero contributivo al 100%, valido per il triennio 2024-2026, per le donne vittime di violenza è una misura prevista dalla legge di bilancio 2024 ed è una misura importante per favorire il loro reinserimento nel mondo del lavoro.

Requisiti contratto di lavoro:

Tipo di Assunzione:

Tempo Indeterminato: Se l’assunzione avviene con un contratto di lavoro a tempo indeterminato, l’esonero contributivo spetta per un periodo di 24 mesi dalla data dell’assunzione.

Tempo Determinato: Se l’assunzione è con un contratto di lavoro a tempo determinato, l’esonero spetta per la durata del contratto, fino a un massimo di 12 mesi.

Beneficiari:

L’esonero spetta ai datori di lavoro privati che assumono donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie della misura denominata “REDDITO DI LIBERTÀ”.

Queste donne devono essere seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenerne l’autonomia.

Limite Massimo:

L’esonero contributivo è del 100% e ha un limite massimo di 8.000 euro annui. Questo importo è riparametrato e applicato su base mensile.

Trasformazione del Contratto:

Se l’assunzione iniziale è con un contratto a tempo determinato e successivamente viene trasformato in un contratto a tempo indeterminato, l’esonero si prolunga fino al diciottesimo mese dalla data dell’assunzione con il contratto a tempo indeterminato.

Se l’assunzione è direttamente con un contratto a tempo indeterminato, l’esonero spetta per un periodo di ventiquattro mesi dalla data dell’assunzione.

REDDITO DI LIBERTA’

Il Reddito di Libertà è un contributo a sostegno delle donne vittime di violenza, senza figli o con figli minori, seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle regioni e dai servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza.

Chi può richiederlo:

Il reddito di libertà è previsto a favore delle donne vittime di violenza e che versano in condizioni di povertà.

Le beneficiarie devono essere:

  • Donne che vivono sole o con i loro figli minori.
  • Donne che hanno subito violenza (sia fisica che psicologica).
  • Donne in condizioni di “particolare vulnerabilità” o “di povertà”.
  • Donne seguite dai centri antiviolenza riconosciuti dalle Regioni e dai Servizi sociali nei percorsi di fuoriuscita dalla violenza, al fine di contribuire a sostenere l’autonomia.

A quanto ammonta:

Il Fondo complessivamente stanziato dal Governo per il reddito di libertà ammonta a 3 milioni di euro. Ogni Regione può incrementare la dotazione del Fondo con ulteriori risorse proprie.

L’ammontare massimo del contributo è di 400 euro mensili a persona, per un massimo di 12 mensilità. Ciò significa che l’assegno viene erogato ogni mese e il sostegno economico termina dopo un anno.

Come può essere speso:

Il reddito di libertà è finalizzato a sostenere prioritariamente le spese per:

  • Assicurare l’autonomia abitativa.
  • La riacquisizione dell’autonomia personale.
  • Il percorso scolastico e formativo dei figli minori.

Per ulteriori dettagli, si consiglia di consultare le indicazioni fornite dall’INPS.