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LAVORO NOTTURNO DELLE MAMME. COSA DICE LA LEGGE

Nov 29, 2023

In Italia, la legge n.66 del 2003 offre risposte dettagliate sulla possibilità per le madri di svolgere lavoro notturno. Il comma 2 dell’articolo 11 stabilisce chiaramente che “la lavoratrice madre adottiva o affidataria di un minore” non è tenuta a prestare lavoro notturno nei primi tre anni dall’ingresso del minore in famiglia.

Tale disposizione si estende anche al lavoratore padre adottivo o affidatario convivente con la madre, e tale esenzione persiste fino al dodicesimo anno di età del bambino. Inoltre, è vietato far lavorare le donne dalle ore 24 alle ore 6 durante la gravidanza e fino al compimento del primo anno del bambino.

Le regole in merito al lavoro notturno per le madri possono essere riassunte in diversi punti. Fino al primo anno di vita del figlio, il lavoro notturno è proibito per la madre. Tra il primo e il terzo anno, o per il padre o per la madre, il lavoro notturno diventa una prestazione consensuale. Fino al dodicesimo anno del bambino, se l’affido è unico, il lavoro notturno non è obbligatorio.

Queste disposizioni si estendono anche ai figli con disabilità. Inoltre, è importante sottolineare che la non obbligatorietà è inizialmente prioritaria per la madre fino al compimento dei tre anni del bambino. Il padre convivente con la madre può rifiutare il lavoro notturno, ma il suo diritto è “alternativo”, cioè può esercitarlo solo se la madre rinuncia al suo.

La legge definisce il lavoro notturno come qualsiasi attività svolta dalle 24 alle 6 del mattino, con sei ore effettive di prestazione. Il tempo per raggiungere il luogo di lavoro non è calcolato. Questo significa che una madre può terminare la prestazione alle 23:59 o iniziare alle 6 senza sanzioni per il datore di lavoro che ha richiesto questa prestazione.

Il lavoro notturno, considerato usurante, garantisce una paga maggiorata e agevolazioni per la pensione. Alcune categorie di lavoratori, per ragioni familiari o di salute, sono esentate dal lavoro notturno, come le donne durante la maternità, le lavoratrici con figli sotto i tre anni, i genitori unici affidatari di figli sotto i dodici anni e coloro che assistono persone disabili secondo la legge n. 104 del 1992.

Queste norme sul lavoro notturno si applicano a tutti i settori di attività. I contratti collettivi nazionali possono adattare il divieto alle specifiche esigenze del settore, ma senza compromettere il diritto alla non obbligatorietà del lavoro notturno fino ai primi tre anni del bambino o fino al dodicesimo anno in caso di affido, adozione o disabilità.

Tali contratti possono regolare l’esonero dal lavoro notturno per soddisfare le esigenze del settore, ma non possono derogare al divieto di lavoro notturno per le mamme con figli di meno di un anno.