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AGROALIMENTARE: LE CONDIZIONI DELLE LAVORATRICI MIGRANTI

Ott 7, 2022

Il settore Agroalimentare sembra essere particolarmente a rischio di sfruttamento dei lavoratori stranieri.

Essi hanno una posizione di debolezza contrattuale che si riflette sulle condizioni di lavoro e genera marginalità, creando zone d’ombra che minacciano la sostenibilità sociale del settore agricolo e ne danneggiano l’immagine internazionale; in questo contesto di vulnerabilità c’è chi lo è doppiamente: le donne.

Le condizioni di lavoro per loro, sono ancora più spietate di quelle subite dai lavoratori uomini in quanto si basano sull’abuso delle particolari condizioni di fragilità in cui si trovano molte donne, specialmente le donne migranti.

Oltre al lavoro domestico e di cura delle persone, l’impiego delle donne nel settore agroambientale.

L’agricoltura è il settore dove sono più presenti le immigrate. Sia per la crescita quantitativa delle donne, sia per  la femminilizzazione dei flussi, sia per l’accentuata presenza nei mercati del lavoro.

Il lavoro in agricoltura mette le donne migranti a rischio di molte e gravi forme di sfruttamento e abuso.

Le paghe sono minori, anche della metà, mentre gli orari di lavoro sono pressoché simili a quelli degli immigrati uomini. E’ evidente che la necessità di migliorare le condizioni di lavoro femminile costituisca un aspetto prioritario.

Nella maggior parte dei casi le lavoratrici migranti soggiacciono oltre che alle difficili condizioni di lavoro, anche a forme di violenza e sfruttamento sessuale. Le gravi condizioni sono un modello quasi sistematico, che spesso non emerge perché le lavoratrici preferiscono mantenere un tono basso per paura di ulteriori violenze.

Per di più la dichiarazione del datore di lavoro, indica una mansione diversa rispetto a quella svolta che impedisce loro l’accesso all’indennità di infortunio, malattia e disoccupazione.

L’attenzione sociale e mediatica deve essere sempre elevata, per poter favorire l’implementazione di politiche pubbliche trasversalmente disegnate, per poter favorire le donne, politiche irrobustite da un approccio che tenga conto della situazione di genere allo scopo di assicurare alle impiegate nel comparto agricolo, visibilità, ascolto e tutela.