Esonero contributivo previsto nel disegno della Legge di Bilancio 2023. A trarne beneficio saranno i datori di lavoro che assumeranno:
- giovani under 36;
- donne;
- percettori del reddito di cittadinanza;
- imprenditori agricoli under 40.
Per le assunzioni dei giovani under 36 a tempo indeterminato, nonché per le trasformazioni dei rapporti di lavoro da tempo determinato a indeterminato, viene riconosciuto ai datori di lavoro privati, un esonero contributivo pari al 100%, per 36 mesi, nel limite di 6 mila euro annui.
Stessa soluzione per chi assume donne: esonero contributivo nella misura del 100 per cento dei contributi dovuti e nel limite massimo di 6 mila euro annui.
L’incentivo è riconosciuto per massimo 18 mesi in caso di:
- assunzione a tempo indeterminato;
- trasformazione a tempo indeterminato.
Il bonus assunzione si applica nei confronti delle donne:
- di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea;
- di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e che svolgono attività lavorativa in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere;
- di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni e senza limiti di residenza;
- di almeno 50 anni e disoccupate da più di un anno.
Per i percettori del reddito di cittadinanza e agricoli, il bonus è riconosciuto a tutti i datori di lavoro privati che assumeranno i percettori di RDC a tempo indeterminato oppure con trasformazione da contratto determinato.
Lo sgravio è concesso per 12 mesi, il limite è pari a 6mila euro annui e riguarda il 100 per cento dei contributi. L’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico.
Infine, in agricoltura, viene confermato anche per il 2023 lo sgravio contributivo per i giovani under 40 che si affacciano per la prima volta in tale settore entro il 31 dicembre 2022.
Decontribuzione Sud prorogata al 2023. L’esonero contributivo è pari al 30%, concesso per tutti i rapporti di lavoro dipendente ad esclusione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico.
Le regioni dove devono essere ubicate le sedi operative dell’azienda interessata sono: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna, Sicilia.