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LA PLASTICA CHE SI DISSOLVE NELL’ACQUA SALATA E NUTRE GLI OCEANI

Giu 23, 2025

La plastica che si dissolve negli oceani è un’innovazione recente che potrebbe rivoluzionare la lotta contro l’inquinamento marino.

Un team di ricercatori giapponesi ha sviluppato una plastica biodegradabile che si dissolve completamente in acqua salata in circa un’ora. Questo materiale è composto da polimeri supramolecolari, che hanno legami chimici più deboli rispetto alla plastica tradizionale, permettendo una degradazione rapida e senza lasciare microplastiche.

Oltre a dissolversi rapidamente, questa plastica nutre il suolo con azoto e fosforo, contribuendo alla fertilità del terreno. È anche riciclabile, poiché i suoi componenti possono essere recuperati e riutilizzati.

Come viene prodotta questa plastica biodegradabile?

La plastica biodegradabile viene prodotta utilizzando materie prime rinnovabili come oli vegetali, amido di mais, canna da zucchero e persino rifiuti alimentari. A differenza della plastica tradizionale derivata dal petrolio, queste bioplastiche si decompongono grazie all’azione di microrganismi in condizioni ambientali adeguate.

Esistono due principali categorie di plastiche biodegradabili:

  • Bioplastiche: realizzate con materiali naturali, come il PLA (acido polilattico), derivato dal mais, e il PHA (poliidrossialcanoati), prodotto dalla fermentazione batterica.
  • Plastiche con additivi biodegradabili: sono polimeri tradizionali con sostanze che ne accelerano la decomposizione.

Il processo di produzione prevede:

  1. Estrazione delle materie prime (ad esempio, zuccheri o oli vegetali).
  2. Fermentazione batterica per ottenere polimeri biodegradabili come il PHA.
  3. Polimerizzazione, che trasforma le molecole in plastica utilizzabile.
  4. Stampaggio e lavorazione per creare prodotti finiti come imballaggi e utensili.

Questa scoperta potrebbe avere un impatto enorme sulla riduzione dei rifiuti plastici negli oceani, che ogni anno ammontano a milioni di tonnellate. Nonostante i vantaggi ambientali, la produzione di bioplastiche è ancora più costosa rispetto alla plastica tradizionale, ma la ricerca sta comunque lavorando per ridurre i costi.

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