Ai minimi dal 2007, l’Italia destina il 6,3% del Pil
Nonostante l’ultima manovra abbia stanziato fondi aggiuntivi, l’effettivo finanziamento è stato tagliato dall’inflazione. Per tornare al livello del 6,7% del Pil (come nel 2022), sarebbero necessari 9,2 miliardi di euro quest’anno e 9,4 miliardi il prossimo.
L’appello degli Scienziati
Gli scienziati hanno lanciato un appello per raggiungere almeno l’8% del Pil come livello minimo indispensabile per la sanità pubblica.
Secondo la Fondazione Gimbe, gli investimenti nella sanità sono inadeguati e il diritto alla tutela della salute è a rischio.
Ecco alcune analisi indipendenti sulla spesa sanitaria:
Consuntivo 2023:
La spesa sanitaria nel 2023 è stata di €131.103 milioni, oltre €3.600 milioni in meno rispetto alle previsioni della NaDEF 2023.
Il rapporto spesa sanitaria/PIL è stato del 6,3%.
Questa riduzione di spesa è principalmente dovuta al mancato perfezionamento del rinnovo dei contratti del personale dirigente e convenzionato per il triennio 2019-2021.
La spesa sanitaria ha subito un netto definanziamento, con un valore negativo a causa dell’inflazione.
Previsionale 2024:
La previsione di spesa sanitaria per il 2024 è di €138.776 milioni, con un rapporto spesa sanitaria/PIL del 6,4%.
Tuttavia, l’incremento stimato di oltre €7,6 miliardi è illusorio. Parte di questa spesa è dovuta al mero spostamento al 2024 delle previsioni per i rinnovi contrattuali 2019-2021 e agli oneri correlati al personale sanitario dipendente per il triennio 2022-2024
La situazione rimane critica e richiede un cambio di rotta per garantire l’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) che da sempre è stato il fiore all’occhiello del nostro Paese.