Dal 28 febbraio sono entrate anticipatamente in vigore le novità per la negoziazione assistita, come da DLgs. n. 149 del 10/10/2022. Novità della Riforma Cartabia, anticipate dalla Legge di Bilancio 2023.
Tra le novità che spiccano ci sono:
- Il pensionamento del Rito Fornero;
- Un rito uguale per tutti i licenziamenti che però non modifica il regime di tutela dei licenziamenti illegittimi, che rimane diversificata in base alla data di assunzione e al regime applicabile.
La Riforma Cartabia ha appunto abrogato il “Rito Fornero” che regolava le impugnazioni dei licenziamenti di tutti coloro che sono stati assunti a tempo determinato prima del 7 marzo 2015, alle dipendenze di società con più di 15 dipendenti nello stesso comune o 60 dipendenti nel territorio nazionale.
Quindi dal 1° marzo 2023:
- tutte le impugnazioni di licenziamento sono soggette ad un unico rito, quello ordinario;
- la negoziazione assistita si applica anche per le vertenze di lavoro. Si tratta di una possibilità di trattare e conciliare in causa senza dover ricorrere al Tribunale, all’Ispettorato, alle organizzazioni sindacali o a un centro di mediazione.
Le parti avranno facoltà di chiedere la negoziazione assistita in presenza di un avvocato e di un consulente del lavoro, secondo le modalità previste dai CCNL, al fine di poter conciliare la vertenza. L’accordo avrà stessa efficacia del verbale di conciliazione in sede sindacale.
Sempre dal 1° marzo sono scaricabili sul sito del Consiglio Nazionale Forense i nuovi modelli per la conclusione delle convenzioni di negoziazione assistita e sono da inviare entro 10 giorni all’organo di certificazione di riferimento come previsto dal dlgs n. 276/2003. Gli avvocati dovranno usarle per le controversie in materia ordinaria, di lavoro e di famiglia.
I modelli resi disponibili dal CNF sono tre:
- un modello standard,
- uno per le controversie di lavoro
- uno per le controversie di famiglia
Previa registrazione al sito del Consiglio Nazionale Forense è possibile anche accedere al gestionale per il deposito degli accordi di negoziazione conclusi, già comunque operativo dal 2018.