Sembrava tutto deciso ma è arrivata la svolta del No che ha fatto saltare lo stop al 2035.
Il dissenso è arrivato oltre che dall’Italia, anche dalla Polonia, mentre la Germania rimane perplessa.
Rinviato a data da destinarsi quindi il voto alla riunione degli ambasciatori UE sul Regolamento che prevede lo stop dal 2035 alla vendita di auto nuove diesel e benzina.
Il Governo italiano è sceso in prima linea, decisamente contrario sulla decisione dell’elettrico a tutti i costi. Le materie prime per fabbricare le batterie sono custodite dalla Cina e questo significherebbe esserne troppo dipendenti. Per non parlare delle conseguenti perdite di forza lavoro che colpirebbero l’automotive. Sarebbero a rischio almeno il 67% delle esportazioni italiane e le conseguenze occupazionali non sarebbero da poco conto.
Rimarrebbe comunque un margine di trattativa e soprattutto ci sarà nel 2026 con la revisione generale (prevista nel Regolamento che è ai voti) ma soprattutto perché nel 2024 ci saranno un nuovo Parlamento europeo e una nuova Commissione.
I biocombustibili di terza generazione potrebbero essere una valida alternativa all’elettrico?