In Italia, sempre più persone rinunciano alle cure mediche per vari motivi.
Secondo l’ISTAT, nel 2023 ben 4,5 milioni di individui hanno rinunciato alle cure a causa di problemi economici, tempi di attesa troppo lunghi o difficoltà di accesso alle strutture sanitarie.
In termini di visite, i più penalizzati sono gli anziani, i poveri, le donne e chi vive al Sud. Se durante la Pandemia da Covid il motivo era la paura di infettarsi, adesso sono chiamati in causa la qualità dei servizi sanitari e le lunghe liste di attesa.
Motivi della rinuncia: Il 4,5% della popolazione ha dichiarato di rinunciare alle cure pur avendone bisogno a causa delle lunghe liste di attesa, mentre il 4,2% lo fa per motivi economici.
Crescita con l’età: La quota di rinuncia alle cure aumenta con l’età. Ad esempio, l’11,1% delle persone tra i 55 e i 59 anni rinuncia alle cure.
Differenze di genere: La quota di rinuncia è più alta tra le donne (9%) rispetto agli uomini (6,2%).
Tra i fattori influenti alle rinunce delle visite mediche rientra anche l’offerta sanitaria disomogenea, la diversa organizzazione degli ospedali e le emergenze occasionali che contribuiscono ai tempi di attesa e alle difficoltà di accesso alle cure.
Le istituzioni devono mettersi al lavoro per affrontare questa sfida e garantire un sistema sanitario equo ed efficiente che migliori l’accesso alle cure per tutti.