Come rilevato da una recente ricerca, tra i Neet (giovani che non sono né occupati, né in formazione o istruzione) oltre 7 soggetti su 10 appartenenti alla categoria hanno svolto in Italia lavori in nero, quota che nelle città s’impenna fino al 90%.
I giovani NEET in Italia spesso lavorano in nero per diverse ragioni:
Mancanza di opportunità formali: Molti NEET non riescono a trovare lavoro formale o a ottenere contratti regolari. L’assenza di opportunità di lavoro può spingerli verso il settore informale.
Precarietà economica: La mancanza di risorse finanziarie può portare i giovani a cercare lavori non dichiarati per sopravvivere. Il lavoro in nero offre un reddito immediato, anche se non è sostenibile a lungo termine.
Difficoltà di accesso al mercato del lavoro: I giovani spesso affrontano barriere nell’accesso al mercato del lavoro formale, come la mancanza di esperienza o di competenze specifiche richieste dai datori di lavoro.
Cultura e abitudini: In alcune aree, il lavoro in nero è considerato normale o addirittura necessario. La mancanza di consapevolezza sui diritti dei lavoratori può contribuire a questa pratica.
Mancanza di controlli: L’assenza di controlli efficaci da parte delle autorità può facilitare il lavoro in nero. Alcuni datori di lavoro sfruttano questa situazione per evitare tasse e regolamentazioni.
La combinazione di fattori economici, sociali e culturali contribuisce al fenomeno del lavoro in nero tra i giovani NEET in Italia.