Giovani ai margini a prescindere. Il futuro è soltanto un avverbio di Tempo!!
Il primo e più inquietante dato riguarda il fatto che le giovani generazioni degli anni Venti del Duemila sono le prime dopo decenni a non possedere una condizione di vita migliore delle precedenti.
Lo scenario è sempre lo stesso e ampiamente noto alle cronache: dai quarantenni in giù, pensare a lungo termine rappresenta più un’angoscia che un auspicio e l’impatto sul benessere psicologico è devastante.
Nel mentre CNG (Consiglio Nazionale dei Giovani) ha reso noti i risultati di un’indagine fatta con l’istituto Piepoli da cui emerge una forte attenzione delle giovani generazioni nei confronti delle elezioni europee. In termini di potenziale propensione ad andare a votare, che, come sappiamo, purtroppo non si trasforma in affluenza.
Tra l’altro quella tra i 18 e i 34 anni è la fascia d’età nella quale si registrano dati estremamente significativi. Di contro aleggia una forma di riluttanza atteso che la politica s’infischia dei problemi atavici che sono condizione demotivante per le generazioni emergenti. Nulla di nuovo all’orizzonte, le tecniche, ad escludendo, praticate dai partiti si tramandano indipendentemente dai colori che tingono i vari governi. Ogni parola sull’argomento ormai è solo aria. Nel momento in cui la Democrazia è interpretata e modellata, come il vestito di chi la dovrebbe attuare ed affermare, ogni rilievo diventa fumus. Eppure proprio il voto è la forma più chiara della partecipazione e nonostante il latitare di idee e programmi concreti dei partiti, i giovani andranno a votare e ci auguriamo massicciamente, per determinare risultati che non siano la carta carbone dell’attuale architettura politica.
Bisogna evitare la conferma che per raggiungere la posizione lavorativa e sociale desiderata dalle generazioni emergenti non somigli più a un miraggio che a un traguardo. Se a ciò si aggiunge che si ha a che fare con generazioni molto più istruite rispetto alle precedenti, la frittata è servita. Vi è una complicazione derivante dal fatto che per loro, la vera realizzazione pare essere la felicità personale, il resto è contorno.
GLI ATTORI DELLA SCENEGGIATA EUROPEE SIANO CONSAPEVOLI