Non proprio un grande inizio. La scuola parte già con problemi e disagi pesanti sulle famiglie e per gli studenti. Saltano infatti lezioni, alcune durano meno del previsto, e gli ingressi sono scaglionati a causa di alcuni orari differenti da quelli previsti. Il tutto è dovuto alla mancanza di supplenti. Non si trovano, strano ma vero, e alcuni già pronti attendono invano assegnazioni che non arrivano, o comunque sono in netto ritardo. Ecco quindi che sia alle scuole elementari e medie, ma anche alle superiori, gli orari sono già ridotti, e resteranno così per diversi istituti almeno fino a fine anno.
Sono quasi 3000 infatti le cattedre vuote, e di queste, poco più della metà sono solo nella capitale. L’anno scorso le nomine arrivarono a gennaio, ma in una scuola già colpita dai problemi del Covid, questo è un dato che non può essere sottovalutato. In sostanza mancano supplenti, ed è impossibile organizzare la didattica in presenza. Ci sono buchi pesanti anche negli insegnanti di sostegno e i tempi tecnici sono lunghissimi, con scuole che hanno addirittura diversi docenti assenti e lezioni che non decollano. Senza contare che tanti istituti si fermeranno per le elezioni ed eventuali ballottaggi. Il quadro diventa così davvero complicato, e dopo anni di Dad, i problemi avrebbero meritato un’analisi più profonda prima di partire nel caos totale.
Il dissenso da parte delle famiglie e degli studenti, per i diritti lesi, è legittimo. Nel frattempo i media raccontano un quadro sereno, con tutti i docenti in classe, ma ciò non corrisponde con la realtà e i dirigenti scolastici vengono additati come principali responsabili dall’opinione pubblica.
Numerose le segnalazioni di errori da parte dell’algoritmo che quest’anno è stato deciso per l’assegnazione delle supplenze a Roma e provincia. Per il 2021/2022 il Ministero dell’Economia e delle Finanze aveva autorizzato la copertura di 112.000 posti sul territorio nazionale, nello specifico a Roma e provincia parliamo di 392 nella scuola d’Infanzia, 2.320 nella Primaria, 2.851 nella Secondaria di I Grado, 2.633 nella Secondaria di II grado.
“Tra graduatorie non pubblicate e Gps (Graduatorie provinciali per le supplenze) zeppe di errori provocati dall’algoritmo – dichiarava prima dell’inizio della scuola il sindacato Gilda insegnanti – , sulla copertura dei 112mila posti autorizzati dal Mef, il ministero dell’Istruzione ha fallito. Anche quest’anno dovremo fare i conti con l’ormai patologica supplentite che affligge la scuola italiana e con il suo pesante effetto collaterale sulla continuità didattica”.
La situazione relativa alle nomine del personale docente è altrettanto allarmante. La procedura gestita con l’algoritmo ministeriale, usato tanto per le nomine in ruolo quanto per le supplenze, si è rivelata un flop anche perché non sono stati inseriti dal ministero gli opportuni criteri stabiliti dalle norme specifiche.
E’ inaccettabile che le famiglie ancora non sappiano se il sistema scolastico sia in grado di assicurare ai ragazzi i necessari livelli di sicurezza nonché una adeguata organizzazione delle attività di insegnamento, soprattutto considerando le oggettive problematicità derivanti dal ritorno in aula dopo mesi di lezioni a distanza.
Il sistema scolastico pubblico ha il preciso dovere di garantire alle famiglie il corretto svolgimento delle lezioni e sono necessari interventi immediati e concreti per tutelare il diritto allo studio di tutti i ragazzi.