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CASE GREEN – IL PARLAMENTO APPROVA LA DIRETTIVA

Giu 5, 2024

Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la direttiva Case Green il 12 marzo 2024. Questa direttiva ha l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 a effetto serra e il consumo energetico entro il 2030, in vista del raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.

La direttiva mira a migliorare l’efficienza energetica degli edifici residenziali, promuovendo la riduzione del consumo di energia e l’adozione di soluzioni più sostenibili per il riscaldamento e la climatizzazione. Tra le misure previste, vi sono:

  • Ristrutturazioni: Ogni Stato membro dovrà adottare un piano nazionale per ridurre progressivamente il consumo di energia degli edifici residenziali, con l’obiettivo di tagliare il 16% entro il 2030 e il 20-22% entro il 2035. Entro il 2050, il parco residenziale dovrà essere a zero emissioni.
  • Bonus casa: La direttiva avrà un forte impatto sugli incentivi per la ristrutturazione degli edifici. Ad esempio, le caldaie alimentate solo a metano non saranno più incentivabili dal 2025, e dal 2040 si prevede lo stop ai combustibili fossili.
  • Sistemi ibridi: Si darà maggior peso ai sistemi ibridi, come quelli che combinano caldaie e pompe di calore, controllate da una centralina unica.

Queste misure sono fondamentali per affrontare la sfida del cambiamento climatico e promuovere un futuro più sostenibile per tutti.

L’Italia ha però espresso riserve riguardo alla direttiva sulle “case green” per diverse ragioni:

Costi di Adeguamento:

  • L’adeguamento degli edifici alle nuove norme richiederà investimenti significativi. L’Italia ha sollevato preoccupazioni riguardo ai costi sostenuti dai proprietari e dalle imprese.
  • Alcuni ritengono che gli incentivi finanziari previsti dalla direttiva potrebbero non essere sufficienti a coprire completamente i costi di ristrutturazione.

Impatto Economico:

  • L’Italia ha una vasta gamma di edifici storici e culturali. La ristrutturazione potrebbe comportare sfide tecniche e finanziarie per preservare l’integrità di questi edifici.
  • Alcuni settori industriali potrebbero subire impatti negativi a causa delle nuove norme.

Tempistiche e Flessibilità:

  • La direttiva prevede scadenze rigorose per gli Stati membri. L’Italia potrebbe aver espresso preoccupazioni riguardo alla fattibilità di rispettare tali scadenze.
  • La flessibilità nell’attuazione potrebbe essere un punto di discussione.

Complessità Amministrativa:

  • L’attuazione della direttiva richiederà un coordinamento tra diverse autorità e organizzazioni. Questo potrebbe comportare una complessità amministrativa.

È importante notare che, nonostante le riserve, l’Italia è comunque impegnata a migliorare l’efficienza energetica degli edifici e a contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico. Le discussioni e i negoziati continueranno per trovare un equilibrio tra gli obiettivi ambientali e le esigenze nazionali.