Nel corso della riunione del 31 marzo 2022 il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legislativo che attua la “direttiva (UE) 2019/1158 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 20 giugno 2019, relativa all’equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza”.
Le norme, precisa Palazzo Chigi, hanno l’obiettivo di migliorare la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata per famiglie e caregivers, al fine di “conseguire la condivisione delle responsabilità di cura tra uomini e donne e la parità di genere in ambito lavorativo e familiare”.
Stiamo parlando del diritto, sia per i lavoratori che per le lavoratrici, di astensione dal lavoro al fine di accudire i propri figli. Per le mamme questo congedo può sommarsi al periodo di astensione per maternità.
Si tratta di una novità che vede in primo piano l’estensione dell’età del bambino che se prima era valida fino ai 6 anni, ora si estende fino ai 12 anni di età. Inoltre i papà avranno un congedo obbligatorio di 10 giorni che potranno utilizzare a partire dai due mesi precedenti ai cinque successivi alla nascita.
Sono state quindi modificate le regole riguardo i congedi parentali, volte ad agevolare e conciliare vita lavorativa e vita privata ai neo-genitori.
Altre novità dei due schemi di decreto, prevedono la priorità dei genitori con figli under 12, di poter usufruire della modalità in lavoro agile, e in caso di disabilità non ci sono limiti di età. Stesse regole valgono anche per i caregivers.
L’indennità statale varierà a seconda del tipo di congedo parentale.
- Tre mesi di assenza retribuiti al 30%, intrasferibili, in favore di ciascun genitore, per un totale complessivo, tra gli aventi diritto, pari a sei mesi;
- Un ulteriore periodo di tre mesi, sempre coperto dall’INPS in misura pari al 30% della retribuzione, trasferibile tra i genitori e fruibile in alternativa tra loro.
L’indennità di congedo non viene autorizzata per queste tipologie di genitori lavoratori: disoccupati o sospesi; lavoratori domestici o a domicilio.
Per richiedere l’indennità di congedo parentale volontario, si può andare sul sito dell’Inps oppure ci si può recare presso un patronato.
Foto di Vlada Karpovich da Pexels