Ottime novità in ambito ecologico: la Commissione Europea ha presentato un piano esecutivo che prevede il blocco delle vendite di automobili a benzina a partire dal 2035. Questa gradita proposta è stata elaborata e discussa nel pacchetto “Fit for 55”, contenente 13 progetti legislativi riguardanti il clima e l’energia; l’obiettivo primario è quello di ridurre le emissioni di Co2 del 55% entro il 2030, mediante una serie di investimenti che si aggirano intorno ai 3.500 miliardi di euro complessivi. L’Europa aggiunge che, ponendo fine agli acquisti di auto a benzina e incentivando l’uso di motori elettrici, verranno ridotti i costi energetici, a discapito dei combustibili fossili che aumenteranno notevolmente di prezzo e ai quali verrà applicata una Carbon Tax per le importazioni. Inoltre, tale rivoluzione verde, riguarderà anche tanti altri settori come le industrie, l’agricoltura, riscaldamento, aerei, navi, treni, commerci e rifiuti.
Ovviamente questa notizia non è stata accolta positivamente da tutti: le case automobilistiche hanno definito tale proposta “illogica”, mentre le industrie direttamente connesse alle sorgenti fossili riferiscono una certa preoccupazione per il loro futuro. Si temono anche rivolte popolari come quella dei “Gilet Gialli” avvenute a causa dell’aumento del costo del carburante. Questo però sembra essere il prezzo da pagare per un netto miglioramento della qualità della vita, della salute e dell’ambiente ormai straziato dall’incessante progresso umano, che ora deve convogliare le sue notevoli capacità nella ricerca di metodologie volte alla salvezza del pianeta terra.Il piano proposto dalla Commissione Europea apre le porte ad una vera e propria accelerazione verde, che strizza l’occhio alle energie rinnovabili e all’abbattimento delle emissioni nocive come unica possibilità di redenzione agli enormi danni che abbiamo provocato.Riteniamo però altrettanto importante la presa in considerazione di ulteriori misure volte a favorire la transizione ecologica, come ad esempio l’utilizzo di tecniche agricole più sostenibili, con una riduzione dell’impiego di pesticidi nocivi e velenosi, o pratiche di allevamento meno intensive che producano una ridotta quantità di Co2, così come lo smaltimento più ecologico dei rifiuti.Inoltre non bisogna sottovalutare l’aspetto sociale ed economico della proposta del Fit for 55: le misure suggerite infatti avranno inevitabilmente delle ripercussioni finanziarie su molte aziende, che andranno necessariamente sostenute mediante sovvenzioni statali volte a ridurne la crisi, cercando anche di limitare la possibilità di rivolte sociali e collettive.L’ambizioso piano Europeo dovrebbe quindi tenere presente quali possano essere le conseguenze delle sue proposte, tentando di creare un mondo che sia meno impattante per l’ambiente, ma anche per l’essere umano.