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IL SALE NASCOSTO NEL CIBO: FACCIAMO ATTENZIONE

Ago 31, 2022

Scopriamo dove si nasconde per imparare a limitarne il consumo.

Il sale è un killer invisibile. Così abile da nascondersi dove non te lo aspetti e da mietere milioni di vittime in tutto il mondo, mantenendo però un aspetto “innocente” perché tuttora pochi sanno quanto sia dannoso.

Troppo sale fa male, aumenta la pressione sanguigna tanto da poter causare malattie cardiovascolari, anche molto gravi.

Solo il 15% del sale che assumiamo dipende dalla nostra aggiunta alle pietanze, il 10 % viene aggiunto nei processi alimentari ed il 75% è già contenuto negli alimenti che compriamo e difficilmente ne siamo consapevoli (un dado da cucina contiene già circa 2 gr di sodio).

Nei biscotti, nei dolci, nei cereali per la prima colazione c’è una grande quantità di sale; ancora di più se ne trova in salse e condimenti, oppure nel pane e nei crackers, nei formaggi spalmabili e in quello fuso a fette, nelle verdure in scatola.

Per non parlare di salumi, carni e pesce in scatola o pasti pronti: i prodotti impanati, da cuocere in forno o friggere, in appena un etto di peso contengono anche da tre a cinque volte il tetto massimo di sale quotidiano. Per questo è buona abitudine leggere con attenzione le etichette dei prodotti e controllare la quantità di sale contenuta.

La dose di sale massima suggerita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è pari a 5 grammi al giorno, l’equivalente di un cucchiaino. 

I Livelli di Assunzione Giornaliera Raccomandati indicano che la quantità adeguata oltre cui già si può parlare di eccesso è pari a 3,75 grammi: la maggioranza, quindi, sfora abbondantemente i limiti.

Circa il 50 per cento delle persone ipertese ha un aumento importante della pressione sanguigna dopo aver consumato un pasto salato, così come il 25% delle persone con livelli normali.

Mentre la scienza avanza nella ricerca di nuovi modi per tenere a bada la pressione, agli ipertesi non rimane altro da fare che mettere molta attenzione alle quantità di sale che utilizzano in cucina.

Riuscire a ridurre l’apporto giornaliero di sale può non essere affatto complicato, soprattutto se la riduzione avviene lentamente, facendo in modo che il nostro palato si adatti e si abitui al nuovo gusto in modo graduale.

Gli esperti dell’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione raccomandano di ridurre progressivamente l’uso di sale sia a tavola che in cucina, preferendo il sale iodato e utilizzare erbe aromatiche e spezie per insaporire i piatti.