FINALMENTE UNA LEGGE PER RIDARE DIGNITA’ AGLI ANZIANI
Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana lo scorso 30 marzo, la LEGGE n. 33 del 23 marzo 2023 andrà a beneficio di oltre 14 milioni di over 65 in Italia.
Anche definito come “invecchiamento attivo”, il Ddl “Anziani” riforma il sistema di assistenza agli over 65 e diventa legge.
All’articolo 2, comma 2, lettera d) si legge: “riconoscimento del diritto delle persone anziane a determinarsi in maniera indipendente, libera, informata e consapevole con riferimento alle decisioni che riguardano la loro assistenza, nonche’ alla continuita’ di vita e di cure presso il proprio domicilio entro i limiti e i termini definiti, ai sensi della presente legge, dalla programmazione integrata socio-assistenziale, anche con il contributo del servizio civile universale, e sociosanitaria statale e regionale, anche attraverso la rete delle farmacie territoriali in sinergia con gli erogatori dei servizi sociosanitari, nei limiti delle compatibilita’ finanziarie di cui alla presente legge”.
L’obiettivo del PNRR è quello di preservare l’autonomia decisionale e di diminuire i ricoveri impropri, che purtroppo gli anziani sono costretti a subire perché non hanno la possibilità di usufruire dell’assistenza a domicilio.
Il disegno di legge recante “Deleghe al Governo in materia di politiche in favore delle persone anziane” (C 977) fa parte delle missioni 5 e 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza – PNRR. Il Governo viene impegnato ad adottare tutte le misure volte all’invecchiamento attivo, alla promozione dell’autonomia e alla prevenzione delle fragilità.
La disposizione prevede, in via sperimentale e progressiva, l’introduzione di una prestazione universale graduata, in sostituzione dell’indennità di accompagnamento: le persone anziane non autosufficienti potranno scegliere se riceverla come erogazione in denaro o sotto forma di servizi alla persona.
Il Ddl vuole riconoscere il diritto delle persone anziane “alla continuità di vita e di cure nella propria abitazione” ed istituisce i nuovi “punti unici di accesso” capaci di fare le valutazioni necessarie per stabilire le cure socio-sanitarie e assistenziali su misura dei singoli anziani.
Fra le componenti principali ci sono la promozione di misure a favore di “invecchiamento attivo e inclusione sociale”, come ad esempio il “turismo lento”, promuovendo l’attività fisica e il contatto con gli animali domestici.
Inoltre, vengono aggiunte proposte e nuovi modelli di coabitazione solidale, sia tra anziani che tra diverse generazioni, in luoghi come condomini solidali e case famiglia, aperti anche a chi intraprende volontariato.
Sono promossi interventi per prevenire la fragilità, come anche il riconoscimento del diritto alla somministrazione di cure palliative domiciliari e presso hospice e la previsione d’interventi a favore dei caregiver familiari. In collaborazione con le farmacie è previsto il potenziamento di cure preventive presso i domicili delle persone anziane e l’installazione di telecamere a circuito chiuso nei luoghi di cura per garantire e prevenire la sicurezza dei pazienti.
Nei prossimi mesi, potrebbe anche nascere il Cipa – Comitato Interministeriale per le Politiche in favore della popolazione anziana – formato dai rappresentanti di vari Ministeri, Salute, Disabilità, Lavoro e Famiglia.