• Mar. Ott 22nd, 2024

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE FA PAURA?

Mar 31, 2023

(PER SOLDI UNA VITA NON IMPORTA)

Senza voler blaterare sul dramma della Pandemia e sugli effetti devastanti ancora visibili, del COVID 19  ancora oggi non si conoscono le cause, mentre resta l’illusione che fosse come un un alieno, un dio minore, un demone.

Le intelligenze artificiali vengono spesso dipinte, anche dagli addetti ai lavori, come una tecnologia radicalmente diversa dalle altre: non un dispositivo o uno strumento ma un capitolo del tutto nuovo del progresso umano, le cui implicazioni e conseguenze sarebbero talmente abbondanti e profonde da incutere paura.

Terrore. Un sentimento simile al sublime di cui scrivevano i romantici inglesi. Anche per questo aumenta ogni giorno di più il coro di chi vorrebbe provare a fermare il settore che, nel giro di un anno, ha cambiato tutto, rendendo disponibili a milioni di persone strumenti semplici – da usare – ma potentissimi.

Noi siamo firmatari dell’Appello che ha l’Institute of Future Life, un’organizzazione senza scopi di lucro che lavora per ridurre i rischi esistenziali che l’umanità corre, in particolare quelli prodotti dall’umanità stessa, come l’armamento nucleare, la biotecnologia, il cambiamento climatico.

Sono oltre 1.300  scienziati, ricercatori, imprenditori e attivisti, tutti uniti nel chiedere di «mettere in pausa le sperimentazioni sulle intelligenze artificiali». L’idea del fermo semestrale ruota attorno alla (sacrosanta) richiesta di nuove norme nazionali e sovranazionali per lo sviluppo e il controllo di queste intelligenze artificiali.

Il pericolo che alcune di queste intelligenze artificiali già oggi si comportano in modo che spesso sfugge agli stessi ricercatori. E poi si dovrebbe pensare a un organo di controllo per verificare che nessuno continui a svilupparle clandestinamente. Il fermo però, Secondo Goldman Sachs, mette a rischio trecento milioni di posti di lavoro.

Qui deve intervenire il Dio delle coscenze. Nessuno, neanche i “paperoni”, si possono dare la licenza che “per soldi una vita non importa”.