Lo stato di emergenza dovuto alla pandemia da covid-19, termina come previsto il 31 marzo, tuttavia il Governo ha deciso di continuare ad applicare le regole attuali in merito allo smart working prorogandole fino al 30 giugno 2022, con apposito decreto.
Pertanto, nel settore privato è prevista la possibilità di ricorrere al lavoro agile anche senza accordo individuale, quindi ancora in regime semplificato. La validità di tale disposizione è allargata anche ai lavoratori fragili.
Tuttavia, la commissione Lavoro della Camera, considerando i buoni risultati ottenuti con lo smart working durante la pandemia, ha iniziato i lavori su un disegno di legge che disciplini in maniera dettagliata l’intera casistica.
Una novità importante è relativa all’accordo individuale tra lavoratore e impresa, che pur restando obbligatorio nell’insieme su alcune specifiche questioni, sarà necessaria la contrattazione nazionale di categoria e/o un accordo aziendale o territoriale.
In particolare i temi che la contrattazione collettiva dovrà normare riguardano sia le agevolazioni per alcune categorie di genitori o lavoratori fragili, sia la disconnessione.
In riferimento alla disconnessione vengono applicate le sanzioni previste dall’art. 615-bis del codice penale, che disciplina le interferenze illecite nella vita privata, e cioè la reclusione da 6 mesi a 4 anni.
Inoltre il DDL prevede che la contrattazione collettiva equipari i lavoratori che svolgono l’attività in modalità agile con quelli operanti in presenza sia a livello economico e normativo ma anche per il diritto alla salute e alla sicurezza sul lavoro oltre allo sviluppo delle carriere.
Secondo indiscrezioni raccolte dal Corriere della Sera, il ddl definisce come smart working soltanto quello in cui si effettua l’attività lavorativa fuori dall’ufficio per almeno il 30% del tempo. Nel caso in cui la percentuale è più bassa non sarebbero necessari gli accordi individuali.
Inoltre, per incentivare le imprese ad adottare lo smart working sarebbe prevista una riduzione dell’1% del premio assicurativo Inail.
Come riporta il Sole 24 Ore sarebbe previsto anche un credito d’imposta per l’acquisto delle dotazioni informatiche da dare ai lavoratori.
Il testo del ddl dovrebbe essere calendarizzato e arrivare in Aula a maggio per poter essere approvato entro il 30 giugno.
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