Dal primo giorno del corrente mese di luglio è entrato in vigore l’obbligo di emettere fatture elettroniche per quasi tutti i professionisti e lavoratori autonomi con poche eccezioni e con un sistema di accertamento e di sanzioni che collega ’imprenditore/autonomo/azienda/professionista direttamente con l’agenzia delle Entrate per semplificare gli adempimenti fiscali e per combattere l’evasione fiscale.
I provvedimenti legislativi che si sono succeduti nel tempo, anche e soprattutto in risposta alla Direttiva dell’Unione Europea n. 55/2014 in materia di semplificazione fiscale, contrasto all’evasione fiscale e fattura elettronica, al fine di armonizzare la disciplina dei singoli Stati membri a quella comunitaria, mirano da un lato ad uniformare le varie legislazioni nazionali; dall’altro a combattere in Italia come negli altri Paesi dell’Unione, l’evasione fiscale.
In Italia siamo partiti con la fatturazione elettronica obbligatoria per le Pubbliche Amministrazioni, le quali anche nei confronti dei privati avevano ed hanno l’obbligo di emettere fatture elettroniche.
Si è così creato il portale per i pagamenti alla PA prima di tutto per far adeguare le Pubbliche Amministrazioni al nuovo regime di fatturazione, salvo eccezioni per le Pubbliche Amministrazioni locali.
Poi c’è stata l’introduzione dell’obbligo per le aziende e i professionisti in regime fiscale ordinario di fatturare in maniera digitale e dal 1° luglio scorso l’obbligo è stato esteso anche ai soggetti in regime di fiscalità semplificata (minimi e forfettari).
Resta il solo limite (ma dal 1° gennaio 2024 sarà obbligatorio anche per loro) del reddito complessivo annuale di 25.000 €. A questo proposito occorre fare molta attenzione al regime transitorio 2022/2024 perché già è possibile, anche per i contribuenti minimi, emettere fatture elettroniche ed è consigliabile farlo visto che la direzione in cui si muove il sistema fiscale è quella.
Inoltre occorre ricordare che il legislatore ha previsto alcuni casi di esonero dall’obbligo di fatturare elettronicamente gli introiti.
Ecco chi è ancora esonerato dall’obbligo:
- gli operatori sanitari;
- i piccoli produttori agricoli;
- le società sportive dilettantistiche;
- i soggetti non residenti in Italia che effettuano o ricevono operazioni contabili.
Attenzione alle sanzioni pecuniarie che oscillano tra il 90% ed il 180% dell’imposta non correttamente documentata o versata. Per tale ragione l’agenzia delle Entrate ha previsto un software gratuito con tutte le indicazioni per l’emissione delle fatture, onde evitare errori ed emettere correttamente ogni singola fattura.
La compilazione della singola fattura elettronica non presenta grosse difficoltà, ma è bene attenersi alle indicazioni dell’Agenzia delle Entrate soprattutto per il tipo di documento da inserire e, logicamente, a ragione del regime fiscale in cui il singolo dichiarante opera ed in base al tipo di operazione da emettere, registrare e conservare (obbligo di conservazione invariato per 10 anni).
Un altro dato è importante ai fini giuridici: la fattura elettronica (come quella cartacea) costituisce prova scritta ed il creditore può agire anche con ricorso per decreto ingiuntivo innanzi al Tribunale Ordinario per ottenere le sue spettanze.
Infine, un modestissimo suggerimento al legislatore. Per combattere l’evasione fiscale in maniera più efficace basterebbe innalzare di pochissimo (anche dello 0,1%) la tassazione dei grandi patrimoni, nel rispetto della proporzionalità ma recuperando grosse somme che porterebbero benefici (se ben utilizzate dalla politica ) a tutta la collettività.