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VOLO CANCELLATO: QUALI I DIRITTI?

Lug 7, 2022

Tempo di vacanze e di aeroporti affollati. In fila per il check in ci comunicano che il volo che abbiamo prenotato è stato cancellato. Dopo qualche minuto di frustrazione e smarrimento, ci chiediamo. E adesso?

La normativa europea prevede delle norme a tutela dei passeggeri ma ad alcune condizioni: l’aeroporto da dove si parte deve essere comunitario e qualora non lo fosse, il paese di destinazione e la compagnia aerea devono essere comunitari.

E’ necessario che i passeggeri abbiano un regolare biglietto aereo ed una prenotazione confermata e che si siano presentati al check in al meno tre quarti d’ora prima dell’orario di partenza.

Come previsto dal Reg. (CE) n. 261/04 in caso di cancellazione del volo il passeggero rimasto a terra, ha diritto alla scelta tra le seguenti tre opzioni: rimborso del prezzo del biglietto per la parte del viaggio non effettuata; imbarco su un volo alternativo quanto prima possibile in relazione all’operativo della compagnia aerea; imbarco su un volo alternativo in una data successiva più conveniente per il passeggero.

Dopo aver scelto una delle tre opzioni, comunque il malcapitato ha diritto anche all’assistenza con pasti e bevande (limitate al periodi di attesa di un nuovo volo), alloggio in albergo e il transfer dall’aeroporto all’albergo e viceversa.

Se la cancellazione del volo non è stata comunicata con almeno due settimane di preavviso, il passeggero ha inoltre diritto ad una compensazione pecuniaria pari a:

  • 250 euro per tutte le tratte aeree inferiori o pari a 1500 km;
  • 400 euro per i voli intracomunitari che superino i 1500 km e per tutte le altre tratte comprese tra 1500 e 3500 km;
  • 600 euro per le tratte aeree superiori ai 3.500 Km al di fuori dell’Unione Europea.

Il Codacons ricorda che questi diritti a tutela del viaggiatore, valgono anche in caso di sciopero, come stabilito dalla sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea del 6 ottobre 2021, secondo cui lo sciopero del personale aereo non è da considerarsi una “circostanza eccezionale”.