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L’ARCHITETTURA SUL FUTURO DELLA UE

Mar 30, 2022

La Conferenza sul Futuro dell’Europa è entrata nella sua parte finale, che per i sognatori rappresenta l’inizio di un processo di cambiamento radicale dell’architettura comunitaria. Si registra che anche una parte consistente degli europarlamentari sono fiduciosi che il momento sia propizio per cambiare.

Il freddo si avverte in emiciclo semivuoto che pare abbia discusso le proposte in fase di elaborazione nei nove gruppi di lavoro: Ambiente e cambiamento climatico; Salute; Economia, giustizia sociale e lavoro; Unione europea nel mondo; Valori, diritti e sicurezza; Trasformazione digitale; democrazia europea; migrazioni; educazione, cultura, gioventù e sport.

L’intero processo però appare caotico: lo ha ammesso anche il co-presidente del Comitato esecutivo Guy Verhofstadt, giustificando la situazione con l’unicità dell’esercizio. Gli attriti tengono banco e i protagonisti sono i rappresentanti del Parlamento europeo e quelli del Consiglio.

Intanto la redazione finale, sarà stilata nell’ultima sessione plenaria (29-30 aprile) per presentarla il 9 maggio.

Alcuni affermano che la situazione eccezionale determinata dalla guerra in Ucraina e pandemia e le richieste dei cittadini sul funzionamento della democrazia europea conferiscano all’Eurocamera una sorta di “mandato morale”?